H, H & S - Conciata per le Feste
Data: 08/11/2022,
Categorie:
Maturo
Autore: giessestory, Fonte: xHamster
... – risposi sorridendo apertamente a mia volta – non vi preoccupate ... anzi, mi fate compagnia. Quando ci state voi in giro, mi sento più sicura ... –
- E ... signo’, ormai so’ vecchio. – mentre parlava, notai che, comunque, adesso che non aveva la luce del sole negli occhi, pur facendo finta di niente, non riusciva a evitare di spiare le mie gambe, slanciate dalle calze grigie e dalle scarpette col tacco. Avevo la gonna sopra il ginocchio, non abbastanza da essere una mini (non si addiceva alla mia età e alla mia mentalità).
Mi piaceva però, in certe occasioni, ricordare ai miei colleghi, che sotto il maglione abbondante, si nascondeva una donna, che, nonostante i quaranta fossero vicini, si manteneva ancora tonica e femminile.
- Ma che dite, don Liborio, voi vi mantenete così in forma? Fossero come voi gli uomini di città, dove lavoro io. – risi sincera – I miei colleghi sono tutti rammolliti e parlano solo del pallone. – a quel punto, come di prassi, gli chiesi se gradiva un caffè o qualcosa da bere.
Don Liborio si schernì, era troppo discreto, ma poi ammise:
- Veramente un bel caffè lo gradisco, voi lo fate troppo buono ... è logico, siete napoletana! –
- Bravo, - gli dissi – mo’ ce lo facciamo proprio: anche io ne ho bisogno. Sono appena tornata e mi stava prendendo la sonnolenza. Appena è pronto vi chiamo. –
E me ne tornai verso casa, rapidamente.
Stavo per andare di sopra prima, per spogliarmi e per fare la pipì, ma invece preferii ...
... indugiare.
Il caffè sarebbe stato pronto in un attimo.
Mentre aspettavo che salisse nella macchinetta, la mia mente vagò, forse solleticata, dallo sguardo sorpreso e affascinato del vecchio contadino.
Sapevo che era vedovo e, pensai: chissà se si masturba? Chissà se magari lo ha mai fatto pensando proprio a me?
Dopotutto, ero decisamente la più bella donna del circondario. Senza nessuna presunzione, ma le altre erano dei veri gabinetti, come diceva mio marito. Là intorno erano tutte famiglie contadine, dopo il matrimonio, le ragazze si lasciavano andare e, a trent’anni, erano già dei bidoni.
Non senza un pizzico di civetteria, decisi di farlo venire dentro, a prendere il caffè.
Così, mi affacciai dal retro e lo chiamai:
- Don Liborio, venite, il caffè è pronto! –
Il vecchio stava controllando alcune cicas, sul bordo del nostro giardino, e si voltò, forse un po’ sorpreso.
Aveva sempre da fare e difficilmente entrava in casa di qualcuno, ma non ebbe il coraggio di chiedere che glielo portassi fuori.
Di buona lena, si lavò le mani alla fontanina e, asciugandosi con un fazzoletto che teneva in tasca, si avviò verso casa.
- Non volevo dare tanto disturbo, signo’! – disse fermando sulla porta, poi aggiunse – e vostro marito non c’è? –
- No, - risposi – oggi io ho fatto prima; non c’è la macchina perché mi ha accompagnato una collega. Sono sola soletta ... ma venite, accomodatevi. –
Leggermente impacciato, il brav’uomo fece qualche passo verso la ...