Pillole di erotismo – Brevi esperienze di una giovane coppia
Data: 07/11/2022,
Categorie:
Etero
Autoerotismo
Autore: FiancodiVenere, Fonte: RaccontiMilu
... polpastrelli, Alessio iniziò a sfiorare e ad accarezzare la mia vagina esplorandola esternamente. Sentivo le sue dita scorrere fra le mie labbra carnose, sulla pelle morbida e liscia, ma volevo di più. Quei gesti così delicati mi facevano fremere dal desiderio di avere le sue dita dentro di me. Scovò il mio clitoride che stimolò un po’, ma anche lui non resisteva più e infilò con poca gentilezza due dita dentro di me e iniziò a scavare la carne. La mia fica si bagnò inesorabilmente facilitando lo scorrere delle sue dita al suo interno. Le mie gambe si divaricarono ancora di più. Il piacere stava rapidamente aumentando dentro di lei fino ad arrivare al mio ventre e sentii un calore nascere dall’interno del mio corpo. Nel silenzio della macchina si sentivano solo i miei fievoli sospiri. Fu tutto così eccitante e erotico per me, molto dovuto anche dal fatto che per le mie scarse esperienze precedenti, tutto questo rappresentava una novità. Purtroppo ci stavamo per immettere nelle strade del centro abitato e non potevamo continuare a stuzzicarci ancora. Alessio mi aveva masturbata per alcuni minuti, un tempo non lunghissimo ma quanto bastava per accendere e mantenere viva la carica sessuale nelle ore successive. Sfilando le dita dal mio sesso le portò verso di lui per annusarle e sentire l’odore che i miei umori gli avevano lasciato. Mi ricomposi e tirai giù il vestito, quasi mi dispiaceva. Parcheggiammo e scendemmo dalla macchina e notai che anche Alessio doveva un attimo ...
... ricomporsi: quella pratica erotica evidentemente non aveva stimolato solamente me. Si dovette abbassare un po’ la maglia per nascondere e non dare nell’occhio con la sua prorompente erezione che creava un rigonfiamento nei pantaloni. Gli sorrisi, ero sinceramente felice e divertita. “Eh, mi fai questo effetto, amore” mi disse con un finto imbarazzo. Ridemmo e andammo nel ristorante come se nulla fosse, o quasi. Nessun altro lo sapeva, ma io e Alessio sì, che sotto il mio abito non indossavo biancheria intima. Era una sensazione molto sexy quella di non sentire alcun contatto con la stoffa sulla mia fica umida, quasi mi sentivo come se fossi completamente nuda. Anche per Alessio questa idea era molto arrapante e non mancava di palparmi il culo ogni due passi. Sedemmo al ristorante ma scegliemmo di accomodarci sui posti all’esterno. La luce era poca e debole e le persone sedute intorno a noi, distanti. La cameriera venne a prendere le nostre ordinazioni e poi scomparì di nuovo all’interno del ristorante. Alessio approfittò del fatto che fossimo coperti dalle siepi e dalle assi delle panche di legno che facevano da sedia al tavolo per allargare leggermente i suoi pantaloni e riposizionare il suo pene che a causa dell’erezione si era posizionato in modo scomodo all’interno delle sue mutande. E proprio così, accortosi della “postazione strategica” in cui ci eravamo seduti che approfittò per dare un ultimo saluto al mio fiore. Ovviamente gli dissi subito che non era il caso, ma lui mi ...