1. La collana 2


    Data: 02/11/2022, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... brutta fine … “
    
    “Perché?”
    
    “Senti, Ginevra; per una volta nella tua vita, sii razionale; fai il conto della serva e chiediti come vivrai con lo stipendio da segretaria; a tue spese dovrai andare e tornare da casa dei tuoi al lavoro; non avrai più nessuna delle garanzie a cui sei abituata; le mani in cui cado io sono meravigliose; e, scusami Giulia, tua sorella non è che una delle ipotesi praticabili; forse perché sono ricco, è vero, ma molte ambirebbero a sfruttare la mia ricchezza come hai fatto tu; invece tu non hai mani che ti raccolgano; e questo mi angoscia.”
    
    “Sono in grado di badare a me stessa; fatti gli affari tuoi. Me ne vado; cornuto ti ho fatto, le mie soddisfazioni me le sono prese … posso anche mandarti affanculo!“
    
    Se ne andò a coda ritta nella camera degli ospiti e sistemò il letto; Vittorio e Giulia si intrattennero ancora un poco in salotto a sorseggiare un liquore leggero; cominciarono a baciarsi con impeto sempre maggiore e le mani volarono sui corpi a cercarsi; si erano amati tante volte, ognuna come fosse la prima; questa non fece eccezione e tormentò i sonni di Ginevra che non riuscì ad impedirsi di ascoltare le loro effusioni, anche perché più volte, istintivamente, si era accostata alla porta socchiusa.
    
    Quando li vide appassionati scopare con la massima intensità, per un attimo si chiese quanto avessero fatto male a Vittorio le stesse fitte di gelosia che adesso avvertiva, quando vedeva il corpo di suo marito possedere e farsi possedere ...
    ... da quello di sua sorella; anche le immagini descritte nella famosa telefonata, su cui aveva tanto cinicamente scherzato, le si ritorsero contro e per un attimo prese coscienza di essersi comportata in maniera ignobile; ancora una volta però scaricò la colpa sul marito.
    
    La mattina seguente si svegliò di buonora, si fece la doccia, si vestì e si preparava ad uscire; alla porta, trovò il marito che le chiese, prima di uscire dalla sua casa, di fargli vedere cosa portava via che non le appartenesse; fu costretta a consegnare collane, bracciali, orecchini ed anelli; lui pretese anche la vera, dal momento che non era più sua moglie, perché la vera è anche una ‘fede’ che lei aveva calpestato; uscì nera come un cielo in tempesta e, a piedi, si avviò alla stazione degli autobus.
    
    Quando uscirono dal pigro torpore in cui si erano crogiolati in una notte d’amore che riscattasse a lui la serata infame, i cognatini si fecero forza a vicenda e si svegliarono con una doccia; poi, come aveva annunciato, Vittorio portò in giro Giulia per guardare vetrine, senza comprare nulla; quando furono davanti ad un’agenzia viaggio, lui le chiese se pensava ancora di andare ai Caraibi; lei fuori dai denti gli rispose che, se lui si decideva, i caraibi definitivi erano quelli di casa sua; la abbracciò con amore.
    
    Telefonò a sua madre per sapere se Ginevra era arrivata; si raccomandò di non farle aprirle gli armadi suoi, perché, nelle sue condizioni, la sorella avrebbe saccheggiato il guardaroba e ...
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