1. inculami senza baciarmi in bocca


    Data: 31/10/2022, Categorie: Trans Anale Prime Esperienze Autore: evablu, Fonte: xHamster

    Se in quei momenti fosse entrato qualcuno, oggettivamente non avrei saputo cosa dire, come spiegare che disteso su un fianco dietro di me, stretto stretto a me, sul lettone dei miei, c'era il mio amico Fabrizio. Anche io stavo su un fianco e lui strusciava il gonfiore duro e sodo dei pantaloni, in maniera veramente imbarazzante, esattamente nel solco formato dai miei glutei, facendomi sentire una spinta pressante e insistente all'altezza del buchino. Mi cingeva con entrambe le braccia e muoveva molto le mani: le alternava su una tetta e sul mio pube inquieto e sensibile, su un capezzolo, su entrambi contemporaneamente, spremendoli dolcemente come se potesse sgorgarne latte. La maglietta me l'aveva e se l'era tolta quasi subito, i pantaloncini non c'era riuscito per la mia fragile ma strenua, quasi disperata opposizione, ma erano una barriera veramente sottile, forse meno della mia capacità di resistenza, sempre più abbattuta dall'inevitabile impazzimento ormonale. Ogni tanto mi posava un bacio sul collo, sulle spalle, sulle guance: il patto era niente baci sulla bocca, ma io fremevo, in quella posizione, sentendolo muoversi, pressare, tentare di invadere anche il mio corpo, dopo essersi preso la mia mente.
    
    Era spuntato così, senza preavviso, una mattina che non avevo scuola, si era presentato direttamente alla porta senza che il portiere me lo annunciasse, io stavo a bighellonare per casa, non c'era nessuno ed ero in piena libertà, uno short, senza maglietta, a piedi nudi, ...
    ... che mi era sempre piaciuto camminare per casa col torace poco virile nudo e senza pantofole sul parquet.
    
    Avevo strabuzzato gli occhi, nel riceverlo, e mentre gli chiedevo cosa facesse lì, a casa mia, tanto lontana dal suo paese, in cui ci eravamo conosciuti (conosciuti molto, molto bene) durante le vacanze, avevo visto il suo sguardo sornione posarsi sulle mie nudità, tanto che dopo averlo fatto accomodare avevo subito messo una maglietta, prima di offrirgli un bicchiere d'acqua.
    
    "In genere a quest'ora sono a scuola, avresti potuto non trovarmi", avevo detto in tono quasi sommesso, intimo.
    
    "Ero passato pure da là, mi hanno detto che non c'eri. Casomai sarei tornato nel pomeriggio", aveva risposto dandomi la sensazione della cosa premeditata, che mi aveva intrigato ancora di più.
    
    Stava stravaccato sulla poltroncina del soggiorno, la sua solita aria scanzonata, il capello bruno e fluente col ciuffo, abbronzato, il bermuda colorato a fiori, una maglia sportiva, gli zoccoli ai piedi grandi, grandi come... come quel coso che piaceva tanto alle donne, al punto che la sua fama di scopatore adolescente non era per niente inventata. E io lo sapevo bene.
    
    Era stata la prima cosa che avevo pensato, nel vederlo. I piedi, l'odore dei suoi piedi, del suo corpo, l'odore del suo... non riuscivo a pronunciare nemmeno dentro di me, il nome e cognome di quella parte così imponente di lui, volevo assolutamente distrarmi ma lui insisteva, voleva confermarmi a modo suo la sensazione ...
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