Al convegno...carnale
Data: 19/10/2022,
Categorie:
Trans
Autore: fed60, Fonte: Annunci69
... essendo mia abitudine.
- Non so ancora come ti chiami, io sono Danilo, vengo da Roma - dissi io
- Io Flavio, da Monza. Dimmi una cosa, sei capitato qui per caso o è stata una scelta precisa?
- Per scelta. E penso che per te sia la stessa cosa, sbaglio? - dissi con un sorriso malizioso
- No, non sbagli affatto - sorriso anche da parte sua
- E scommetto che cercavi proprio una come me - mi accorsi di aver usato il femminile, chissà forse inconsciamente per mandare un segnale ancora più preciso.
- Esattamente, diciamo che cercavo proprio te
La mia emozione era alle stelle.
- A questo punto nei film americani uno dei due dice "da me o da te?" - dissi io non credendo ancora a quello che mi stava accadendo.
- Facciamo da me, il mio albergo è proprio in questa strada.
Uscimmo ed effettivamente dopo neanche due minuti eravamo al suo albergo. Dentro di me c'erano l'Etna ed il Vesuvio insieme, e tutti e due in eruzione.
Appena le porte dell'ascensore si chiusero dietro di noi decisi di essere esplicita
- Senti Flavio, visto che è chiaro cosa faremo quando saremo in camera non vorrei che ci fossero equivoci perciò voglio dirti molto chiaramente che io a letto sono esclusivamente e completamente femmina. Diciamo che sono Daniela, non Danilo.
- Meraviglioso Daniela, perché io sono esclusivamente e completamente maschio.
Ci guardammo intensamente per un istante e nei nostri occhi c'era il desiderio di tutti gli amanti del mondo intero. Le nostre ...
... bocche si unirono all'improvviso e le lingue si cercavano con passione.
Ma le porte dell'ascensore si aprirono proprio in quel momento. Ci staccammo velocemente ed uscimmo incrociando imbarazzati una coppia di anziani che entrava in ascensore e che ci squadrò disgustata.
Entrammo in camera ridendo pensando a quelle facce, ma non riuscimmo ad andare tanto oltre la porta perché già eravamo avvinghiati nel continuare quello che era iniziato in ascensore.
Le sue mani cercavano il mio culetto, le mie i suoi muscoli, il suo torace, gli aprii la camicia e lui la mia. Si chinò con la bocca a leccarmi e succhiarmi dolcemente i capezzoli, praticamente il mio "punto G".
- Oddio Flavio mi fai impazzire così, andiamo sul letto.
- No, ti voglio subito, qui. - e nel dirlo mi aprì i pantaloni e me li fece scendere, scoprendo le mie gambe lisce, inguainate dalle autoreggenti ed il mio perizoma.
Rimase a bocca aperta.
- Ma sei vera o sto sognando? - disse
- Verissima e sono qui per te, spogliamoci completamente dai, anch'io voglio vederti nudo
Vidi finalmente il suo cazzo che era già in erezione, turgido, con grosse vene per tutta la sua lunghezza, ancora incappellato. Mi chinai in ginocchio e cominciai a leccarlo, succhiarlo, baciarlo, come se fosse una cosa che facevo da secoli, fino a che feci emergere il suo glande. Lui mi guidava con le mani, poi mi tirò su e mi fece chinare su una scrivania che era nella stanza. Si accorse allora del plug
- Ma che cos'hai qui ...