1. Zia Giusy: Sorpresi da un provvidenziale acquazzone


    Data: 17/10/2022, Categorie: Incesti Autore: Insonnia, Fonte: EroticiRacconti

    ... Strinse senza far male poi iniziò a spingerlo dentro la bocca per cercare di farlo entrare fino in fondo. Dopo pochi minuti sollevò la testa, un filamento di saliva rimase attaccato alle sue labbra. Lo raccolse col la mano e lo riportò sul mio cazzo rimanendo a segarlo. Si girò verso di me e rimase a guardarmi mentre i cazzo continuava scorrere tra le sue mani. Aveva un’aria compiaciuta. Sapeva ogni cosa di me e sapeva farmi godere senza limiti. Ma, soprattutto, aveva capito che Giulia non era brava come lei e un giorno, avrei rimpianto quella bocca.
    
    – Chi l’avrebbe mai detto … alla mia età… in macchina… non ho più l’agilità di una volta! –
    
    Si girò guardandosi intorno. Poi si guardò nello specchietto retrovisore e cercò di sistemarsi i capelli. L’acquazzone stava rallentando, il rumore della pioggia era meno forte, ma ancora non si riusciva a vedere fuori perché i vetri erano completamente appannati.
    
    – A me sembra che ti stai muovendo bene! – Le dissi.
    
    – Sì! però… è scomodo…– Fece una piccola pausa poi a bassa voce aggiunse – Non riesco a farlo entrare fino in fondo! –
    
    – Vuoi che ti dia una mano? – Le chiesi.
    
    Lei sapeva bene cosa intendevo. Sorrise, poi si avvicinò e mi diede un bacio. Con la bocca incollata alla mia mi disse:
    
    – Sì! Tesoro… Lo sai quanto mi piace.–
    
    Un attimo dopo tornò a piegarsi in avanti ed Il cazzo sparì nuovamente nella sua bocca. Le poggiai la mano sulla testa mentre il cazzo continuava a scivolare tra le sue morbide labbra. ...
    ... Spinsi verso il basso ed afferrai una grossa ciocca di capelli. La tenni stretta con forza e iniziai a guidare i suoi movimenti che divennero sempre più profondi. Tirai verso l’alto e sollevai la testa fino a quando il cazzo uscì dalla bocca. Sapevo che le piaceva essere afferrata per i capelli. La guardai negli occhi e ne ebbi la conferma. La spinsi giù per tante altre volte ed ogni volta più giù. Il glande arrivò in fondo alla bocca. L’acquazzone ornai era diventato una leggera pioggerella e, finalmente, riuscivo a sentire i rumori provocati dal mio cazzo che entrava prepotentemente nella sua bocca. Sapevo che stavo per venire. I suoi capelli erano sempre stretti nel mio pugno. Le sollevai la testa per vedere il suo viso ancora una volta prima di sborrare. Negli occhi non c’erano lacrime: Era un bel pompino, non c’erano dubbi, ma io volevo qualcosa di più. Tornai a spingere: La testa affondò sotto la mia mano. Sentii una contrazione dello stomaco poi un’altra: Erano i primi conati vomito. Il cazzo stava per entrare nella gola. Un altro deciso affondo e finalmente sentii il rumore della cupo di una grossa deglutizione: Adesso era una vera ‘gola profonda’.
    
    La tenni ferma e le schizzai in gola tutto il mio sperma. Quando mi sentii svuotato, liberai i suoi capelli. Zia Giusy riemerse da quella lunga apnea e tirò una lunga e rumorosa boccata d’aria. Stava ancora respirando profondamente quando le nostre bocche si avvicinarono. La mia lingua frugò nella sua bocca alla ricerca di ...
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