1. Vendicarsi su una stronza


    Data: 14/10/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autoerotismo Autore: Akai, Fonte: RaccontiMilu

    ... impediva ai gemiti di abbandonare le labbra della ragazza finalmente strisciò sul suo fianco, sfiorò il suo inguine ed infine scivolò sotto il lembo laterale dello slip, iniziando a muoversi all’interno del suo bocciolo di rosa con un movimento talmente scoordinato che un paio di volte un piccolo labbro ne fuoriuscì, testimoniando, con il suo colore ed il suo gonfiore, quanto fosse intenso il piacere che stavo infliggendo alla ragazza. Ormai completamente priva di controllo, con il suo corpo che sussultava al ritmo delle contrazioni che si muovevano nel suo sesso, con il tessuto artificiale degli slip che si stava scurendo mentre solo la punta di tre dita era ancora visibile in rilievo, per lei fu quasi uno shock quando le mie dita si staccarono improvvisamente da lei. Un ultimo tremito la scosse, poi sembrò precipitare in quella sdraio da pochi soldi, ancora con il fiato corto ed un velo di sudore che brillava alla luce del sole su tutto il suo corpo divino. Mi fissò, confusa, incapace di pormi una delle domande che galleggiavano confuse nella sua mente obniubilata dal piacere che ancora scorreva nelle sue vene. Come se si fosse accorta solo allora della mano che fino a quel momento era stata posseduta dalla libido, la tolse velocemente dalla sua umida femminilità, ma non fu abbastanza veloce: la mia la ghermì all’altezza del polso. Lei non comprese, ma mi osservò stupita mentre avvicinavo il volto alle sue dita bagnate di desiderio e facevo mio il suo odore di donna con un ...
    ... lungo e profondo respiro, che dopo un lungo secondo lasciai abbandonarmi in un gemito di approvazione. Poi gliele baciai, e suggetti il sapore del suo desiderio, i miei occhi chiusi ed il mio sorriso come indice del mio piacere, unico indizio di quanto avrei voluto, in realtà, assaporarlo direttamente dalla fonte. Senza aggiungere nulla mi alzai, contemplando per un istante, per l’ultima volta quel corpo meraviglioso costretto a coesistere con un’anima tanto vile, quando lei parlò sommessamente, la voce rotta dall’emozione e dalla gola secca per il lungo, dolce ansimare. – Perché’ – sussurrò, schiarendosi la voce, e poi riprendendo: – perché questo? Il mio sguardo abbandonò il suo seno morbido e si posò su quei due frammenti di zaffiro sottolineati da una via lattea di splendide lentiggini. – Perché sei una stupida stronza, ma mio malgrado un po’ ti amo. La sua mascella si chiuse, i suoi occhi che mi fissavano ma al tempo stesso sembravano stessero bruciando alla luce diretta del sole. Considerai chiusa la faccenda, ma non feci in tempo a fare che pochi passi verso la baita che Silvia, con la voce appena più alta di prima, mi pose la domanda che mi stavo aspettando. – E’ e se non fossi una stupida stronza? – mi chiese. Le sue parole rotte da un groppo alla gola sembravano preannunciare un acquazzone di lacrime in quei due angoli di cielo. Mi limitai a ruotare appena il capo verso di lei, quanto bastava perché una sua sfuggente immagine apparisse alla mia vista. – In tal caso, ...
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