1. Vendicarsi su una stronza


    Data: 14/10/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autoerotismo Autore: Akai, Fonte: RaccontiMilu

    Anni fa mio padre decise di abbandonare la società di costruzione per la quale lavorava ormai da decenni e di creare una piccola ditta di ristrutturazione in cui avrebbe operato solo lui. All’inizio mia madre non era stata molto dell’opinione che fosse una buona idea, ma, una volta venuta a conoscenza della situazione economica in cui versava la società straniera, decise che il vecchio lavoro di mio padre, se non lo avesse abbandonato lui in quel periodo, sarebbe stato il lavoro stesso ad abbandonare mio padre nel giro di sei mesi al massimo. Va detto che all’inizio non fu facile: tutti conoscevano mio padre, nel nostro paese, e nonostante questo trovare qualcosa da fare si stava rivelando difficile (a differenza di adesso che a momenti nemmeno la domenica riesce a riposare). Per nostra fortuna, visto che io avevo appena concluso la mia avventura scolastica, uscendo con un diploma di maturità in elettronica che, nei quindici anni successivi, non mi è mai servito a nulla a parte farmi da solo prolunghe elettriche e cavi per collegare l’apparecchio televisivo alla presa dell’antenna, e stavo ancora distribuendo a pioggia curricula in ogni dove in provincia, come manna dal cielo apparve (telefonò, in realtà, e poi fisicamente comparve un avvocato che ne faceva le veci) il signor Sabatini. Il signor Sabatini, imprenditore del centro Italia con una serie di fabbriche che producevano sacchetti per la spesa, aveva acquistato una vecchia baita sulle montagne nei pressi del nostro ...
    ... paese, e aveva intenzione di farla ristrutturare con l’intento di usarla come casa per le vacanze dove mandare la moglie e la figlia in estate e magari in inverno, mentre lui rimaneva a lavorare (immaginai allora fosse una cosa davvero piacevole lavorare, soprattutto se si ha un pezzo di gnocca come segretaria e la moglie fuori dalle balle). Il proprietario di una delle fabbriche che producevano farina nella zona era suo amico e, quando il primo gli chiese a chi potesse affidare il compito di ristrutturare l’edificio, quest’ultimo gli propose mio padre, che aveva fatto qualche lavoro per lui e che sapeva stessa attraversando un periodo difficile. Quindi, grazie al signor Sabatini la nostra famiglie ebbe una copertura economica per un anno intero, il tempo che mio padre (ed io, di tanto in tanto) impiegò a rendere quel cumulo di macerie una baita bella e confortevole. Un paio di giorni dopo che mio padre aveva consegnato all’avvocato le chiavi della baita, lo stesso lo contattò per informarlo che nel fine settimana la famiglia intera dei Sabatini sarebbe giunta in paese per scoprire come fosse viverci davvero e, per ringraziarci, aveva invitato la nostra per una giornata a pranzo da loro. Come scritto prima, esisteva una giovane Sabatini, ragazza di cui sapevo poco se non che aveva un paio di anni in meno di me e stava finendo il classico. Era da poco che avevo la connessione ad internet, che a quei tempi era una serie di parole colorate su uno sfondo ancora più colorato (allora ...
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