Laila
Data: 09/10/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Laila, Fonte: EroticiRacconti
... resto lei amava farlo. Amava tutto di lui, ogni parte del suo corpo. E, un po’ narcisisticamente, adorava la sensazione di averlo in bocca, di sentirlo irrigidirsi fra le sue labbra, di essere così brava da saperglielo far diventare duro ogni volta, diverse volte al giorno se ne aveva voglia, soltanto con i movimenti della sua lingua sulla sua pelle.
E così fece anche quel giorno. Quanto le piaceva sentirlo ansimare sotto le carezze della sua lingua, sentire che il respiro aumentava il ritmo, sentire i mugolii di piacere quando lei indugiava con la punta della lingua in quei posti che lo facevano godere di più… Le piaceva anche sentire le sue dita che si infilavano tra i suoi capelli, la mani che spingevano delicatamente dietro la nuca.
Se c’era una cosa che però non le era mai piaciuto fare, era resistere a bocca aperta fino alla fine. Gliel’aveva detto e lui aveva capito e si era sempre fermato prima, spargendo il liquido caldo sul viso, e vedendolo scendere lungo il collo per scivolare in mezzo ai seni.
Ma quel giorno aveva sentito la sua stretta farsi più forte. Aveva sentito entrambe le sue mani ai lati del viso. Poi aveva sentito il membro in bocca diventare ancora più duro e gonfiarsi, e aveva cercato istintivamente di reclinare la testa all’indietro, ma le mani di Massimo si erano opposte con forza. Trattenendo la sua bocca incollata al suo corpo, mentre lui raggiungeva un orgasmo lungo, potente e abbondante. Lei non aveva potuto fare niente se non chiudere ...
... gli occhi e cercare di chiudere la gola, ma era impossibile, perché lui continuava a tenerla stretta a sé. Aveva quindi sentito il suo sperma caldo scendere nella gola, mentre lui le ripeteva che doveva bere tutto, fino alla fine, perché quello era il suo amore per lei, e voleva che lo avesse tutto dentro, che non ne andasse persa nemmeno una goccia.
Dopo qualche minuto, quel supplizio era finito. Lei era lì, inginocchiata a terra, la bocca ancora spalancata, con il membro che si stava pian piano sgonfiando fra le sue labbra. Allora aveva riaperto gli occhi, la testa ancora saldamente bloccata dalle sue forti mani, aveva potuto soltanto sollevare lo sguardo, i suoi grandi occhi innocenti. E luccicanti, perché si erano leggermente velati di lacrime.
Allora lui l’aveva guardata, la sua espressione si era addolcita. E in un sussurro le aveva detto: “Sei bellissima in questo momento. Hai degli occhi stupendi, così pieni di dolcezza e riconoscenza… sono uguali a quelli di Laila, la cagnolina che avevo da bambino e a cui ero tanto affezionato.”
Lei era stata colta da un caos di sensazioni ed emozioni contrastanti. Non sapeva se essere arrabbiata, eccitata, lusingata o umiliata. Ma si sentiva tutta tremare dentro e le sue parole arrivavano come una scossa lungo la spina dorsale, fino in basso, in mezzo alle gambe.
“Laila. Che bel nome, vero? Da ora in poi ti chiamerai così. Perché da ora in poi sarai sempre la mia cagnolina dolce e ubbidiente. E farai tutto quello che ti ...