Vite nascoste
Data: 06/10/2022,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Ffransis, Fonte: Annunci69
Julio è arrabbiato perché deve pulire la cantina tutto il sabato. Avrebbe voluto incontrare i suoi amici. Nessuna possibilità: sua madre non mostra pietà. Ma quando trova alcuni resti del suo passato, innesca una catastrofica reazione a catena.
Buona lettura e magari controllate il vostro garage per eventuali oggetti incriminanti che nessuno dovrebbe trovare!
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"Cos'è quello?!!!"
Julio Canduro trasalì così forte che il cucchiaio di cereali che stava per portarsi alla bocca schizzò sul tavolo della cucina. C'era così tanta aggressività nell'esclamazione di sua madre che lo fece innervosire in un batter d'occhio. Irina Canduro era solitamente di natura riservata, ma Julio l'aveva vista anche furiosa. Non si presentava come una madre
affabile, ma come una leopardessa ringhiante, pronta a morderti il collo. Non qualcuno con cui essere incasinato, insomma.
L'urlo era arrivato dalla porta laterale. Saltò in piedi e si affrettò in quella direzione. La portiera era aperta e sua madre stava guardando la sua macchina, le mani giunte davanti al viso. La decappottabile VW Beetle che custodiva come la pupilla dei suoi occhi aveva un graffio significativo sul parafango anteriore destro.
Irina si voltò, i suoi riccioli biondi danzavano. "TU!" urlò, gli occhi socchiusi. "Ti do la mia macchina così puoi uscire con i tuoi amici e te la graffi?!"
"Uh, no…" balbettò Julio, facendo un passo indietro. Per quanto ne sapeva, la notte scorsa non aveva colpito nulla. ...
... Tuttavia, aveva bevuto una birra ed era stato piuttosto stanco sulla via del ritorno.
"Chi allora, eh?" Irina si mise le mani sui fianchi ed emise un sibilo che avrebbe respinto un alligatore attaccante. "Sai quanto costa, stronzetto? Indovina un po?"
"Io... non l'ho fatto." Julio odiava il modo in cui suonava sulla difensiva. Ma prima della rabbia concentrata di sua madre, si sentiva piccolo e gracile. "Sono sicuro di non aver colpito nulla..."
"Smettila!" Sua madre chiuse gli occhi e fece un respiro profondo, lentamente. "Devo andare. Ma questo...questo avrà delle conseguenze. Sei al verde, come al solito, e non puoi farcela a ripagarmi. Quindi lavorerai per i danni."
"Lavorare?" Non suonava affatto bene.
"Esattamente." Irina gli sorrise maliziosamente. "Sarò generosa e pagherò venti euro l'ora. Ci vorranno cinquanta ore di lavoro."
"Cinquanta?" Sbatté le palpebre incredulo.
"Qual è il problema? Comunque te ne stai solo seduto a casa a giocare al computer, perché non sai cosa farai ora che il liceo è finito."
"Ma…"
"Niente ma! Inizi oggi. Mercoledì, Enrico può prestarci il suo furgone per i rifiuti alla rinfusa. Quando torno verso le sei, farai pulizia della cantina. E in punta di piedi, per favore. Puoi riporre tutto ciò che deve andare qui nel posto auto coperto."
"La cantina?" Julio deglutì. La cantina della casetta di fine schiera era un incubo in cui tutti evitano di entrare a meno che non sia assolutamente necessario. Per molti anni, era stata ...