1. Buon vicinato 2


    Data: 04/07/2018, Categorie: Etero Autore: elmatador89, Fonte: Annunci69

    ... “Siete una bella coppia, mi piacete!” Mi sembrò il segnale di una resa: se fa commenti su di noi… ci siamo giocati la vicina, pensai.
    
    “Stiamo bene insieme, sì. Certo, ci vediamo poco. Lei lavora come un mulo fuori e io lo stesso in casa. Purtroppo al lavoro da lei…”
    
    “Sì,mi ha raccontato che hanno degli orari pesanti. E che non si trova molto bene”. Iniziammo a parlare del lavoro della mia compagna, che effettivamente è penoso e che mi suscita sempre un po’ di rabbia. Per un momento dimenticai di avere un pene che aveva fiutato la preda. A ricordarmelo ci pensava il suo sguardo, che ogni tanto si staccava dal mio, planava, fino ad atterrare lì, sull’erezione blandamente nascosta da boxer e pantaloncini. Parlare delle condizioni disumane di lavoro della mia compagna mi fa sempre salire il sangue al cervello, e lo fece anche in quella occasione.
    
    “Ti fa proprio arrabbiare, eh? Non volevo renderti nervoso con questo argomento.”
    
    “Ma no, figurati” risposi.
    
    Le avevo dato del tu…? beh, effettivamente eravamo ormai in una certa confidenza… Presi il bicchiere che aveva in mano, e lo andai a posare nel lavello. Lei mi seguì, e giunti al lavello mi poggiò la mano sinistra sulla schiena, e si accostò a me. Sentii i suoi seni piccoli poggiarsi sulla mia schiena e sul mio braccio destro.
    
    “Questa rabbia devi sfogarla...” mi disse. Io fissavo il pensile sul lavello, mentre il mio pene bussava sul pensile inferiore. Mi girai lentamente, e me la ritrovai adagiata contro. Ora i ...
    ... suoi seni spingevano sulle mie costole basse, e il mio mento sfiorava il centro della sua fronte. Fece un passo indietro,e poggiò le sue mani sul mio petto, accarezzandolo attraverso la maglietta. La lasciai fare, le accarezzai il volto, le sistemai i capelli, e presi a sbottonarle la camicetta. Staccò le mani dal mio petto e le sfilai la camicetta: un buon profumo di donna riempì le mie narici. Un reggiseno color carne avvolgeva i suoi seni. Lentamente mi tolsi la maglia. Lei poggiò le sue mani sul mio petto villoso, ma io ne presi una e la feci scendere, infilandola dentro i miei boxer. Quella mano calda non si fece pregare, e agguantò subito il mio cazzo. L’altra mano indugiava ancora sul mio petto, e lei accostò il suo volto al mio petto, inspirando profondamente. Mentre la sua mano destra iniziava a masturbarmi nei boxer, mi strinsi a lei e le sganciai il reggiseno.
    
    “Dicono degli uomini che non li sanno sganciare mai…” disse sorridendo. Una pausa, la fissai negli occhi mentre le sfilavo lentamente il reggiseno, che rimase appeso al suo polso destro a causa del fatto che la sua mano erano occupate dentro i miei boxer. “...tu però hai fatto presto!”, concluse sorniona. Fece per estrarre le mani per far cadere il reggiseno, ma la fermai, trattenendole il gomito e spingendole di nuovo la mano verso il mio pube. I suoi seni risentivano un po’ dell’età, certo, ma non avevano ceduto: una seconda, che da giovane era sicuramente una bella terza, ancora piena e soda. Passai le ...