1. Serpe senza veleno…non morde (epilogo)


    Data: 24/09/2022, Categorie: Racconti Erotici, Etero Incesti Autore: enea, Fonte: RaccontiMilu

    ... pontile per non rischiare qualche incidente nel rientrare a casa. La penombra delle luci del pontile, un ambulante che suonava pezzi romantici… …c’era l’atmosfera adatta a continuare quel nostro gioco anche in assenza dei ragazzi. Arrivati in fondo al pontile girai Federica verso di me, la presi per i fianchi, la alzai di peso e feci in modo che si sedesse sul parapetto di marmo.
    
    Lei si mise a ridere: “Per un attimo ho creduto che mi volessi buttare di sotto!” Risi con lei: “…e perchè mai? La marchesa stasera non s’è vista!” Lentamente il suo volto tornò serio: “…Ale…io…stasera sono stata davvero bene” Le divaricai le gambe per potermi avvicinare di più e permettere al mio busto di aderire al suo. La strinsi forte a me. Annusai a pieni polmoni il suo profumo e con la bocca cercai il suo collo per darle un bacio.
    
    “Ma che…?” – disse Fede sorpresa, ritraendosi.
    
    La guardai negli occhi con aria molto seria, per me il gioco non era finito.
    
    “…hai detto di essere la mia ragazza, no?” – le dissi
    
    Lei rimase interdetta. Non le diedi il tempo per reagire e rispondermi: le afferrai il viso e la baciai. Un bacio tenero ma al tempo stesso intenso e carico di passione che non saprei dire quanto durò. So solo che quando ci staccammo l’uno dall’altra, mia sorella aveva l’espressione sconvolta e il fiatone.
    
    “Credo…credo si sia fatto tardi Ale…dovremmo tornare a casa!” – mi disse con voce roca Mi spostai indietro per permetterle di scendere dal parapetto, ma non di staccarsi ...
    ... dal mio corpo. Appena i suoi piedi toccarono terra la assalii nuovamente con un bacio sulla bocca. La tenni stretta a me per i fianchi, mentre la sua bocca rispondeva con passione al mio bacio e le sue mani cominciarono a muoversi in modo sempre più concitato per carezzarmi i capelli, il viso, il collo.
    
    Infine portò le sue mani sul mio petto e facendo leva riusciì a staccarsi da me “Dico…dico sul…sul serio, Ale…noi…noi…dobbiamo…andare…” – disse ansimando. Sul suo viso si leggeva chiaramente lo sforzo sovrumano che aveva fatto per staccarsi da me: ogni cellula del suo corpo avrebbe voluto continuare quel bacio all’infinito.
    
    Avvicinai di nuovo la mia bocca alla sua, vincendo ogni sua resistenza. Ci baciammo ancora una volta in modo appassionato. Mi prese il volto tra le mani e staccò per l’ennesima volta la bocca dalla mia. Fece in modo che le sue mani impedissero al mio viso di avvicinarsi di più. Rimanemmo fermi, con le fronti incollate a guardarci negli occhi.
    
    “Ale, andiamo a casa.” – disse
    
    Quel suo tono deciso, il volto serio…pensai che avesse voluto decretare la fine dei giochi.
    
    Mi rassegnai a tornare al motorino. Mentre camminavamo Fede tornò a stringere la mia mano, mandandomi in confusione. Indossati i caschi siamo partiti alla volta di casa. Durante il tragitto Federica era tornata a stringersi a me. Arrivati a casa, dopo aver posato il motorino, salimmo al piano di sopra entrambi con lo sguardo basso. La seguii fino alla porta della sua camera, avrei ...