Serpe senza veleno…non morde (epilogo)
Data: 24/09/2022,
Categorie:
Racconti Erotici,
Etero
Incesti
Autore: enea, Fonte: RaccontiMilu
Ultima parte del racconto della storia folle di tre ragazzi. La trovate per intero, insieme ad alcune anteprime sul mio blog raccontidienea (punto) blogspot (punto) com
I protagonisti si intendono maggiorenni e consenzienti
Buona lettura!
Quella mi stava davanti era la copia quasi identica di Neus! Fede aveva tinto i capelli di nero, li portava corti con lo stesso taglio di Neus, e poi ancora le lentine agli occhi di colore verde, la tenuta sportiva…insomma, una trasformazione che mai e poi mai mi sarei aspettato da mia sorella.
“Fede…io…” – balbettai senza fiato
Un sorriso sornione si dipinse sul suo volto: era quello che si aspettava.
“Stasera esci con…Neus!” – mi disse facendomi l’occhiolino e sorridendo.
Finalmente alcune domande che mi avevano assillato durante il giorno avevano una risposta: Fede, in combutta con Neus, aveva speso in anticipo la sua paghetta settimanale per trasformarsi nella mia ragazza e potermi stare addosso senza farmi sentire troppo a disagio. Ancora una volta quelle due matte erano riuscite ad architettare un piano diabolico.
Mi alzai e mi avvicinai lentamente a lei continuando a fare lo sguardo stupito. Visto che la recita stava diventando un vizio per mia sorella, decisi di recitare anche io. Portai la bocca a pochi millimetri dalla sua. Lei, eccitata, chiuse gli occhi preparandosi a ricevere un bacio.
“Fede…” – le dissi con tono falsamente eccitato – “…riguardo alla storia del pontile…”
Mi rispose con un suono ...
... incomprensibile: era completamente fusa, in attesa smaniosa per quel bacio, qualsiasi cosa le avessi detto avrebbe continuato a rispondermi con mugolìi eccitati. Decisi di riportarla sul pianeta terra. L’afferrai improvvisamente per il collo e la spinsi con forza contro la parete.
“…ci ho ripensato: solo una figura di merda e piuttosto che affogarti io ci penserà Ciccio dopo che avrà saputo di Monte Mario!”
Fede passò dall’espressione eccitata a quella terrorizzata in un microsecondo.
“…ok…ok…ok Ale…” – mi rispose impaurita come se fosse davanti a un leone pronto a sbranarla
Avevo giocato sporco: non so che storia fosse quella di Monte Mario, ma lo sguardo terrorizzato di Fede era la conferma che si trattava di una magagna veramente grossa e che lei credesse che io sapessi tutto. Ero finalmente sicuro che la marchesa di riva-stocazzo quella sera non si sarebbe fatta vedere, e con lei le figure di merda che rischiavo di fare.
Le stampai un bacio sulla bocca, una sorta di sigillo alla Don Vito Corleone nel padrino, mentre il suo sguardo continuava terrorizzato ad incrociare il mio. Poi la lasciai andare: “…ti chiamo io appena sono pronto”.
Non se lo fece ripetere due volte: sparì immediatamente in camera sua. Dopo aver chiuso i libri e aver chiamato i ragazzi per confermare l’appuntamento, mi ero cambiato per poi andare a chiamare Neus…cioè Fede…in camera sua.
Partiti alla volta di Ostia con il motorino, come accaduto quel mattino, Fede era tornata a reggersi a ...