1. Il contratto a tempo indeterminato - parte 2a


    Data: 24/09/2022, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: IlBaroneRosso, Fonte: Annunci69

    ... tutto finisce lì.
    
    L’indomani, come previsto, Margherita lo aspettava per i festeggiamenti.
    
    Aveva chiesto ai genitori di andarsene a fare un giro, centro commerciale, regali di Natale, cinema, quel-che-caspita-volevano, ma fuori dalle palle fino a sera tardi: dovevano parlare, avevano cose importanti da dirsi, lei e il fidanzato.
    
    Da dire, poche, e da fare, molte.
    
    Infatti, per non perdere tempo, mentre Ciccio suonava il campanello, lei stava facendo un bidet preparatorio.
    
    E mentre Ciccio gli diceva delle prospettive, solo di quelle lavorative, Margherita glielo stava succhiando, per la felicità.
    
    Poi lei stessa si sdraiò, alzandogli le gambe sulle spalle, per offrire al fidanzato la sua fica pronta all’uso.
    
    Giustamente Ciccio ne approfittò per leccarla e bagnarla prima, anche dentro: meglio assicurarsi che non glielo grattasse.
    
    Addirittura, come secondo giro, Margherita gli offrì il culo:
    
    - Non ti va, amore? non vuoi scoparmi dietro? Me lo chiedi sempre, adesso non vuoi?
    
    - No, non vorrei farti male, come mi dici sempre.
    
    - No amore, mi fai male solo all’inizio; ma poi mi passa, posso sopportarlo.
    
    L’osservazione di Margherita calzava come un guanto, sui suoi pensieri residui.
    
    Più tardi, mentre gli faceva un pompino, con tutta la sua buona volontà, ma niente al confronto della moglie del principale, Margherita gli stava accarezzando le palle, poi gli sfiorò il buchino dietro, anzi, non contenta, provò ad infilargli un ditino dentro, ...
    ... delicatamente.
    
    - Margherita, ma che fai?
    
    Lei si staccò dalla cappella che stava pompando e gli rispose.
    
    - Niente, di che, amore, dicono che è bello, che piace anche all’uomo. Anzi, la mia collega dice che glielo lecca anche, a suo marito.
    
    Detto fatto.
    
    Cominciò a leccargli il buchino e, non contenta, gli infilò dentro la punta della lingua.
    
    A Ciccio, a dire il vero, la cosa piaceva, tanto che il cazzo si irrigidì, per le manovre della sua fidanzata, e lei se ne accorse.
    
    - Hai visto amore, piace anche a te. Magari, se davvero ti piace così tanto possiamo infilargli qualcosa, che ne dici?
    
    - Sei pazza? Dai continua quello che stavi facendo prima.
    
    E però la cosa lo faceva pensare.
    
    Forse non era una cosa così strana se il principale voleva giocare col suo culo.
    
    Dipende, c’è modo e modo; una carezza, perché no?
    
    Una leccatina reciproca, se proprio ci tiene, può anche essere simpatico.
    
    Un dito, al massimo.
    
    Se invece pretende che mi metta a gambe larghe per prenderlo in culo da lui, quello no.
    
    La settimana passò alla svelta.
    
    Venerdì, prima delle cinque, Anna l’aveva chiamato nel loro ufficio e Ciccio, entrando, aveva lasciato la porta aperta; altrimenti, ne era sicuro, Anna gli avrebbe dato una palpata sul davanti dei pantaloni.
    
    Invece lei, quasi con distacco, gli aveva detto:
    
    - Stasera troviamoci alla pizzeria di fronte a casa nostra, mangiamo una cosa veloce, poi saliamo da noi e vediamo il contratto. Se va bene, lo firmiamo subito. E ...
«1234...»