Loredana 1 - Racconti Erotici

Loredana 1

... davvero di tutto, mentre sorseggiamo una birra sulla veranda posteriore del bungalow; rischio di perdermi nell’intellettualità mentre i miei occhi non si stancano di svariare sulle gambe affusolate, curate e bellissime, sui fianchi ben disegnati con una lordosi stimolante che spinge in alto il sedere perfetto, a mandolino; il seno è abbondante, matronale, ma si regge da solo, senza sostegno.

Ho avuto qualche difficoltà a riconoscerla, fuori dell’ambiente di lavoro e dell’abito che è quasi una divisa per certi personaggi; nel suo caso, il tailleur grigio, da cui sporgono i risvolti di una camicia bianca, ha ridotto la donna ad icona della funzione; al mare, libera da costrizioni, i suoi capelli ramati hanno acquistato il calore del sole; l’azzurro acquamarina degli occhi vivaci è il riflesso del mare in cui si specchiano, la bocca carnosa e rossa è un invito a baciare.

Ed è proprio la bellezza della bocca, bene incorniciata dal viso rinascimentale ben contrastato dall’abbronzatura recente, a catturarmi e a spingermi a prenderla per le braccia, farla alzare dalla sdraio, stringerla in vita e schiacciare sul mio petto il seno rigoglioso, contro il ventre il suo morbido come budino, contro l’inguine il sesso di lei che lo slip del bikini segnala già carnoso e ben disegnato; non sento proprio il cinguettio di uccelli, ma mi illanguidisco e chiudo gli occhi, beato.

La mani corrono autonomamente a percorrere voluttuosamente la schiena dolce e delicata, le curve rotonde dei ...

... fianchi, le natiche agili e nervose; lei invece mi prende le guance tra le mani e stringe la bocca contro la mia, la divora e percorre con la lingua tutti gli anfratti della cavità orale; mi sento eccitato in ogni fibra del corpo; il sesso si gonfia spasmodicamente e sembra esplodere di voglia; leggeri gemiti dicono che si è stabilito un feeling assai intenso.

Si stacca, mi prende per la mano e mi guida alla camera, verso il letto non grande, una piazza e mezza, ma utile per fare l’amore con una donna che adesso mi sta entrando nel sangue e ne ha tutto il diritto; lascia cadere il pareo che l’avvolge e mi appare ancora più dea nel bikini che non copre, solo sottolinea e suggerisce; mentre slaccio il reggiseno, lei mi ha sfilato la camicia hawaiana, orribile, che mia moglie Francesca ha voluto indossassi.

Mentre la spingo sul letto e lei si lascia andare di traverso, afferro al volo lo slip sulle anche e lo tiro via; mi aiuta scalciando; si siede sul bordo del letto e tira giù il bermuda che mi copre i fianchi; il sesso si leva prepotente davanti al suo viso; lo prende delicatamente tra le mani e accosta la punta alle labbra mentre sussurra impercettibilmente ‘finalmente!’; le prendo le tempie e cerco di guidare la testa ma sa bene cosa fare; con una mano tiene l’asta, con l’altra si manipola la vulva, con le labbra aspira.

Il fallo scivola in bocca guidato dalla lingua che dirige la cappella all’una o all’altra guancia e infine la fa sprofondare oltre l’ugola; muove ...