La caduta di Serena - Capitolo 7
Data: 19/09/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: subbywife, Fonte: xHamster
... semplici cose, puttana. Hai esitato un po’ troppo oggi, e di questo se ne occuperà Paola più tardi.”
“Ma… ma che stai dicendo” chiedeva lei stupefatta, dalla sua posizione sottomessa “mi hai… ti rendi conto di quello che mi hai costretta a fare? Mi hai esibito come… come…” singhiozzava adesso.
“Come una puttana? Come una cagna in calore? Tu sei entrambe le cose…” diceva lui, continuando a girarle attorno “Ed è bene che là fuori se ne accorgano… del resto, hai tradito tuo marito perché la tua figa ha fame…”
Gli occhi di lei si chiusero… Marco la riportava all’origine, alla sua colpa. La sua condizione era dovuta alle sue voglie. Il senso di colpa. La annichiliva.
Marco intanto proseguiva.
“Ti ho dimostrato che di te posso fare quello che voglio, in qualsiasi momento. E, allo stesso modo, con il mio permesso, lo può fare Paola.” Disse, notando come gli occhi di lei si spalancarono, gonfi di paura e di odio, ma notava anche come la donna rimanesse zitta, a subire il suo discorso.
“Non mi interessa se tu pensi di aver fatto abbastanza. L’abbastanza, lo decido io, e credimi che i miei standard sono molto elevati. Totale ubbidienza. Sempre. Ovunque.” E a quelle parole si chinò a sussurrarle nell’orecchio “Oppure non esiterò a concederti a Gianni, e a chiunque ne abbia voglia…”
Parole che sortivano l’effetto voluto… Serena si irrigidiva, spaventata all’idea di essere usata da chiunque…
“Ma… e se… io posso, sì insomma, vuoi soldi? Posso pagarti se mi lasci ...
... in pace, se dimentichi tutto…” chiese sottovoce.
Lui rialzò, riprendendo a camminarle attorno.
“Soldi? Dici che mi mancano? Ricordati chi ti paga lo stipendio… a proposito, a partire da domani, controllerò io le tue spese.”
“Cosa? Che stai dicendo?” chiese confusa Serena.
“Capirai domani. Come capirai, con le buone o con le cattive, che tu non vai in bagno se non ti do il permesso. Tu non mangi, se non te lo dico io. Tu non godi, se non hai il mio permesso. E’ tutto chiaro?”
“Non… io sono una persona e… ahi!!!” gemette Serena, quando lui la prese per i capelli.
“Sì? Sei una persona? Vediamo subito allora.” Disse lui. Poi fu un attimo. La costrinse ad abbassare la testa fino a terra, tenendole però il culo ben in alto. Fatto questo, le abbassò d’un colpo la gonna.
“Allarga le cosce, persona.” Disse con tono duro.
Serena respirava affannosamente, sapeva di aver sbagliato ancora, ma non si aspettava di trovarsi nuovamente e così presto con la figa a sua disposizione. La stimolazione al negozio di a****li era stata prolungata e, nonostante l’episodio con i ragazzini, si sentiva vulnerabile in quanto ad eccitazione.
“Ahiiaaaa!!” urlò, quando uno schiaffo le raggiunse il culo
“Cosce aperte, ho detto, persona.” Ordinò spazientito Marco.
E lei eseguì, sentendosi bruciare il punto in cui era stata colpita. Sentiva ora una mano di lui sul collo, a tenerla giù, mentre l’altra iniziava a frugarla… e si maledisse… perché senz’altro il porco trovava fin da ...