Il super attico delle puttane: wild party
Data: 03/07/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: LucasFromParis, Fonte: Annunci69
... invitante. Quando posai la cappella provò debolmente a protestare. Ma era tardi. Era troppo tardi ormai. Tardi per tirarsi indietro. Tardi per evitare di essere profanata. E me lo presi. Quel culo che avevo bramato era mio. Avvertivo le sue pareti intime avvolgermi strettamente il cazzo. E le avvertivo anche allargarsi progressivamente. Era mia! La stavo inculando! La stavo sfondando. Ormai in controllo della situazione sorrisi complice al tuo uomo: “pronto per la doppia?”. Lei non ebbe la forza, o probabilmente la voglia, di opporti. Si impalò docile sul suo ragazzo e si chinò per offrirmi nuovamente il suo culo. E fu bellissimo. Bellissimo e intenso come nei miei sogni. Finalmente. Non vedevo il suo volto, ma da come si muoveva cercando il suo piacere ebbi la certezza che stava godendo ogni istante e ogni centimetro di quella pratica così coinvolgente e perversa. Due cazzi erano saldamente piantati nel suo corpo le provocavano sensazioni estreme. La portavano al suo limite. La portavano nel mondo della lussuria senza confini.
L’orgia continuava senza soluzione di continuità. Fluida. Senza regole e senza copione mi sembrava che tutti avessero il proprio ruolo e la propria dimensione. Con la massima naturalezza e nessuna forzatura ci alternavamo nelle varie situazioni che si creavano di volta in volta. Il rapporto fra donne e uomini portava naturalmente a creare dei gruppi di tre, con due maschi a dare piacere a una delle ragazze. Ma non era sempre così. C’era chi si ...
... alzava per bere un bicchiere, chi trascorreva lunghi minuti godendo delle magnifiche visioni che gli si offrivano accarezzandosi lentamente. Si era creata l’atmosfera perfetta, che non accade sempre. Le donne non competevano fra loro bensì pensavano a donarsi senza limiti. Fra noi maschi si era creata una istintiva goliardia e complicità, nelle quale eravamo piuttosto portati a incoraggiarci simpaticamente l’un l’altro. Tutti tenevamo a dare il massimo piacere alle nostre ospiti. Nessuno si risparmiò. Nessuno mise sé stesso al primo posto.
Ci sparpagliammo, facendo pause, scomponendoci e ricomponendoci. Sulla terrazza spirava ora una piacevole brezza. Iniziammo a fare sesso lì, all’aperto. Fu magnifico. Nessuno poteva vederci. Eravamo in un centro abitato, eppure stavamo scopando con le stelle come unico tetto. Vidi Akira inginocchiarsi su una delle pesanti sedie di legno: aveva uno dei ragazzi dietro di lei. L’altro, in piedi, le scopava la bocca. Io avevo ancora a fianco la sconosciuta dell’ascensore. Era sempre nuda e ammirai di nuovo il suo corpo. Mi inginocchiai fra le cosce e la leccai a lungo. Con voce rotta dal piacere mormorava frasi sempre più oscene. Quando scambiammo posizione la vidi risucchiarmi con foga. Mi stava sbavando il cazzo come la più consumata delle troie. Lo fece con gusto. Poi mi diressi con lei al parapetto della terrazza. Luci, automobile, boschetti erano davanti a noi. Si piegò docile e la montai nuovamente come una cagna. Era completamente aperta e ...