Il super attico delle puttane: wild party
Data: 03/07/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: LucasFromParis, Fonte: Annunci69
L’Attico, la Terrazza e la Festa
Giungemmo, Akira ed io, nel luogo che il navigatore ci aveva indicato, dopo un breve viaggio da Milano, seguendo l’indirizzo che ci era stato dato la mattina stessa. Era un sabato sera; le giornate si stavano decisamente allungando, e il sole finiva solamente di tramontare. Il piazzale era ingombro di automobili e stavamo cercando un parcheggio, con il cuore che batteva per l’emozione di una serata che, ne eravamo entrambi certi sarebbe stata emozionante. Nel silenzio udimmo delle voci che ci chiamavano e ci indicavano un posto dove potevamo parcheggiare senza problemi. Ci guardammo attorno, senza comprendere da dove provenissero le voci dei nostri amici. Poi alzammo lo sguardo. Gli edifici erano bassi, ad eccezione dell’imponente condominio che si stagliava esattamente di fronte a noi; i nostri amici erano affacciati all'ultimo piano, da quella che ci parve una terrazza. Erano minuscoli e si trovano altissimi. Da nessun altro edificio di potevano scorgere. Questo dettaglio avrebbe poi rivelato tutta la sua cruciale importanza. Il corridoio di ingresso conduceva all'ascensore. Vi entrammo insieme a due persone. Una coppia. Il sorriso di lui, il vestito sensuale e i tacchi di lei ci fecero intuire che stavano recandosi nello stesso luogo. Che stavano andando alla stessa festa. Che avevano voglia di vivere le stesse emozioni. Che erano animati dalla stessa voglia.
Non ci eravamo sbagliati. Ci riconosciamo subito fra noi, come membri di ...
... una setta segreta. Una setta di cui facevamo pienamente parte Akira ed io. Presentazioni e sorrisi mentre l’ascensore saliva inesorabile. È assai difficile far comprendere cosa si prova in quell'istante. Tu guardi loro. Loro guardano te. Tu sai cosa succederà. Loro sanno che tu sai; e così via in un gioco di rimandi infinito. Ma la setta ha le sue regole. Ci si presenta in modo affettuoso ma senza alcuna ambiguità. Chiunque fosse stato con noi nell'ascensore, chiunque non avesse fatto parte della "setta" avrebbe soltanto visto due coppie invitate a cena che si presentavano educatamente. Questa consapevolezza mi inebriava. Avrei voluto ci fosse qualcun altro con noi in quello stretto spazio in cui già aleggiavano i demoni burloni del gioco. Avrei voluto salutarlo con un compito “buonasera” quando fosse sceso. E avvertire il segreto non detto che univa in una catena invisibile e fortissima noi quattro. La avvertivo quella catena complice; la avvertivo sulla pelle come se ce l’avessi addosso.
Quella serata era nata in modo del tutto fortuito. E si sarebbe rivelata splendida. Ancora una volta compresi quanto il contesto, il modo, l’atmosfera siano importanti nel Mondo del Gioco. Di certo lo sono per le donne, più attente di noi a mille sfumature. Ma non crediate che tutti i maschietti siano lì solo in fremente attesa di consumare una brama volgare. Non tutti sono così. Non tutti siamo così. Al crescere dell’esperienza e della consapevolezza, quella che inizialmente è un semplice ...