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Il super attico delle puttane: wild party
Data: 03/07/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: LucasFromParis, Fonte: Annunci69
... poco l’avrei posseduta mi dava la vertigine. La sconosciuta, educata e rispettabile, si sarebbe trasformata in cagna, assieme alle altre donne. Vedemmo armeggiare nel salotto; una sorta di imbracatura venne calata dal soffitto dopo aver rimosso un pannello. Era una speciale altalena. Fu il segnale. Le donne guardavano affascinate quel dispositivo. Fu Akira, con quel suo entusiasmo infantile che fa parte del suo fascino a rispondere per prima all’invito rivolto alle signore. “io, io la voglio provare!” gridò come una bambina. In un istante si tolse tutti i vestiti e si accomodò su quella spettacolare altalena. I due ragazzi la stavano divorando con gli occhi e in un istante le furono addosso come lupi famelici. Come spesso mi accade, mi pareva di stare in un sogno. Il senso del reale svaniva per entrare in una dimensione onirica, una dimensione in cui tutto è permesso. Anche L veniva spogliata del suo lungo vestito nero; apparvero i suoi capezzoli eretti (le sfilai io il reggiseno) e la sua fessura accuratamente depilata. Venne portata verso i divani. Mi spogliai a mia volta mentre gemiti improvvisi riempivano la sala. Quando mi voltai, ero come al paese dei balocchi. Cosa avrei fatto? La signora dell’ascensore si era sdraiata sulla cavallina, con le cosce aperte. Gemeva mentre la leccavano. Sul suo corpo magro svettavano i seni opulenti e sodi. La baciai, le leccai i capezzoli, e mentre veniva infine scopata, glielo infilai in bocca. Non ebbe un istante di esitazione. ...
... Iniziò a leccare e succhiare come se non attendesse altro. Vedevo l’altalena oscillare al ritmo dei colpi di cazzo che venivano inferti ad Akira. Guardai per controllare che fosse tutto a posto per lei ma senza preoccuparmi eccessivamente. La mia amica sapeva il fatto suo. Era venuta per giocare. E per godere. Anche S era alle prese con due maschi. Il rapporto di due a uno era perfetto. Toccò anche a me scopare la sconosciuta che mi aveva dato tanto piacere con la bocca. La feci piegare con il busto sul tavolo. Ammirai le sue lunghe cosce, il culo perfetto. Con un unico fluido movimento la penetrai. Era già completamente aperta mi accolse. Fino alle palle. Vedevo il suo seno oscillare e mi dedicai a lungo al suo piacere mentre le sue frasi diventavano sempre più incontrollate. Sempre più oscene. Il suo linguaggio era ora da troia. Perché in quel momento la rispettabile signora era quello. Una troia. Felice di esserlo e felice di poter esprimere la sua personalità senza tabù. Ma non mi ero certo dimenticato di S e della sua promessa. Per certe cose ho buona memoria. Anche lei mi accolse nella sua bocca quando mi accostai mentre cavalcava uno dei presenti dimenandosi sinuosa. Anche lei era fuori controllo. I suoi occhi azzurri erano velati dalla perversione che la pervadeva tutta come durante un rito orgiastico. La disposi a pecorina e la montai con forza. Il suo ano occhieggiava fra le sue chiappe che tenevo saldamente divaricate con le mani. Era così maledettamente scuro e ...