1. La caduta di Serena - Capitolo 0


    Data: 10/09/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: subbywife, Fonte: xHamster

    ... lei…
    
    Serena si indirizzò verso il piccolo bagno accanto alla camera da letto, mascella serrata dalla tensione… come si era ridotta… nuda a quattro zampe, dopo aver chiesto il permesso di andare nel suo bagno a chi l’aveva appena usata e riempita… E quel bastardo creava in lei anche l’assurda vergogna del godere… lo odiava, glielo sputava in faccia quell’odio… e poi lui la portava a danzare sul suo cazzo, a chiedere di essere scopata… Le sue debolezze… i suoi punti vulnerabili… Marco ci sguazzava e, puntualmente, otteneva tutto ciò che voleva…
    
    Anche ora… se ne stava lì davanti a lei, a braccia incrociate, mentre lei si sedeva sulla tazza… almeno si fosse voltato… no… gli occhi si facevano lucidi… la fece e si ripulì alla svelta, atterrita, violentata nell’intimo…
    
    E a parte quello che le aveva appena fatto fare, davanti a lui, Serena necessitava disperatamente di una doccia, per tirarsi via quell’odore di sesso… di Marco, da dosso… Non c’era più tempo però. Una semplice doccia… chissà cosa sarebbe divenuta, nelle mani di quel porco… Sperava solo che suo marito non si accorgesse di nulla. E forse, quella era la parte più facile…
    
    “E’ un imbecille” diceva la vocina nella sua testa… No! Non doveva soccombere a quei pensieri….
    
    “Puttana, in camera, che scegliamo qualcosa da farti mettere addosso…” ordinò Marco. Lei non disse nulla e nemmeno si fece la domanda sul come avanzare… tornò a quattro zampe e lo seguì.
    
    Giunti in camera, Marco si rivestì veloce, mentre ...
    ... Serena attendeva ai suoi piedi. Appena ebbe fatto, spalancò l’armadio, iniziando a controllare il vestiario. Un gesto fatto con assoluta padronanza, che lei visse come un’ulteriore invasione… le sue cose, oltre che lei, erano a disposizione del bastardo…
    
    E lui prendeva abiti, gli dava un’occhiata, li ributtava nell’armadio, poi ne prendeva altri… prese poi in mano una maglia larga, a manica corta, leggera, abbinata ad una gonna al ginocchio altrettanto leggera. Gettò le due cose a terra, insieme ad un paio di sandali. La giornata volgeva verso una serata mite, e quegli abiti di certo non avrebbero stonato… Non erano nemmeno esagerati in quanto all’essere provocanti ma, in assenza di intimo, divenivano assolutamente accessibili.
    
    “Vestiti puttana.” Comandò lui.
    
    Serena non se lo fece ripetere, si rialzò e velocemente indossò quanto le era stato messo davanti. La maglia si rivelava parecchio quando si abbassava, e i capezzoli si intuivano perfettamente sotto il tessuto, ma era senz’altro un miglioramento, rispetto alla camicetta…Non potè sentirsi però un attimo sollevata. Marco aveva già in mano il cilindro vibrante.
    
    “Allarga le zampe, puttana.” Ordinò.
    
    “M-ma… io pensavo che non…” balbettò lei.
    
    Lo sguardo di lui fu più che sufficiente. Lei capì che non c’era scampo. Divaricò le gambe e girò la testa di lato, mentre lui provvedeva a reinserire l’oggetto. “Ecco…” pensava Serena “sotto controllo… sempre… sempre… sempre…”.
    
    Ed era perfettamente vero. Quel telecomando ...
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