La caduta di Serena - Capitolo 0
Data: 10/09/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: subbywife, Fonte: xHamster
... I vestiti proprio non ti servono ora.” Disse lui.
Non che si aspettasse niente di meno, ma per Serena era sempre fonte di estremo imbarazzo e di tremore spogliarsi davanti a lui, che pure l’aveva già usata a più riprese. Non osava però nemmeno esitare, non lì, se in pubblico lui non si era fatto problemi, in privato come avrebbe potuto punirla…
Iniziò quindi a togliersi gli abiti, sotto lo sguardo attento e impenetrabile di Marco. Lui non poteva che ammirare quel corpo… l’aveva posseduto, l’aveva sporcato, l’aveva umiliato… ma non gli bastava mai… Di donne ne aveva avute ben più di parecchie, ma già con l’arrivo di Paola aveva cambiato marcia… Il concretizzarsi del potere su Serena, aveva dato la definitiva stura alla sua personalità. Scoparla, umiliarla, degradarla… beh, sotto ogni aspetto, tutto gli dava estrema soddisfazione. Decisamente, l’avrebbe portata oltre la schiavitù e di sicuro, non l’avrebbe mai fatta uscire dalla sua gabbia.
Serena finì di togliersi gonna e camicetta. Marco represse un sorriso nel vederla riporre gli abiti ordinatamente sul mobiletto d’entrata, per poi coprirsi con mani e braccia alla bell’e meglio… Una puttana che non smetterà mai di vergognarsi davanti a me… pensava ancora Marco…
A Serena non sfuggì quello sguardo di scherno, che presagiva una perdita di pazienza da parte di lui… lasciò ricadere le braccia lungo i fianchi, esponendosi davanti a lui, con gli occhi che si facevano lucidi… Pensava di leggere un che di approvazione ...
... in Marco… nulla. Rimaneva impassibile, semmai, duro.
“Ora mi fai fare un bel giro di questa casetta… però a quattro zampe, puttana. Quando ci sono io, tu sei la cagna qui. O vuoi forse dirmi che sei una persona?” chiese infine lui, avvicinandosi di un passo.
Serena si morse il labbro. Era nuda davanti a lui, e non gli bastava. Più giù. Era quello il senso costante di tutto… più giù, sempre più giù…
“No…” bisbigliò lei, chinandosi sulle ginocchia, e assumendo la posizione.
“Bene, puttana, fammi strada, e attenta a non gocciolare in giro…” disse lui, pc sempre in mano, ammirando quel culo e quella figa luccicante totalmente in vista. Serena non replicò, conscia dell’umido che si sentiva tra le cosce… nonostante tutto, lo stimolare continuo di tutta la giornata, più il cilindro, facevano in modo che il corpo aggiungesse vergogna a quella che già provava…
Degradata in quel modo, si mise in marcia, lentamente, su mani e ginocchia, guidandolo lungo il salotto, non grande, ma carino, con il suo tavolo robusto da sei posti che campeggiava al centro, un divano, con un bel tavolinetto antistante, e mobili in arte povera che legavano con il tavolo. Serena procedeva, silenziosa, attraversando una porta, che li introdusse nella cucina, non piccola, all’americana, con tanto di penisola che fungeva da piano di lavoro.
“Quella porta, dove dà, puttana?” chiese Marco, che si studiava ogni angolo della casa.
“S-sul retro…c’è un piccolo giardino…” disse piano lei.
Lui ...