Il set del film porno
Data: 02/09/2022,
Categorie:
Etero
Autore: Jverne70, Fonte: Annunci69
... accattivante.
La cosa più erotica di quelle giornate.
Mi confermò, durante quel via vai di gente e di cose, che era una studentessa universitaria e che lo faceva come “lavoro”.
Mi piaceva come si muoveva, aveva un armonia nei movimenti molto affascinante.
Ripresi a girare un’altra scena.
Sempre scopate a due a tre, lesbicate, una scena complessa. Mi accorsi ad un tratto che la ragazzetta che mi piaceva stava sbirciando da dietro. Si godeva la scena lesbo.
Finita anche quella scena ci fu il solito cambio arredamento. Anziché andare a prendere una boccata d’aria preferii stare lì e cercare un approccio con la ragazza.
Sempre con una certa difficoltà comunicativa cercai di capire se le piacesse, non il sul lavoro ovviamente ma brutalmente il sesso che si faceva lì.
Rise e confermo che le piaceva, era interessata.
Nuovo set, nuove fiche e nuovi cazzi. Penso che dopo una settimana od anche meno quel mestiere ti venga a noia, vedere e non poter toccare dopo un po’ ti inibisce.
All’inizio puoi partire eccitato ma poi non ci fai più caso.
Non potendo intervenire di devi in qualche modo schermare dalla frustrazione di non poter scopare pure tu.
Arrivammo a fine giornata, il sabato. Ci stava ancora tutto domani e poi lunedì mattina all’alba si ripartiva per casa.
Non avevo molte occasioni.
Finito di girare i tecnici erano liberi, non i ragazzi della scenografia che avrebbero dovuto pulire ed arredare la stanza per l’indomani.
Oltre ad ...
... arieggiare ovviamente tutto quell’odore di sesso consumato li dentro.
Anche qui una questione scottante, fino a che sei tu che scopi assieme ad altri, l’odore del sesso è stimolante, quando sei solo spettatore alla fine quell’odore ti da quasi fastidio, senza contare i piccoli incidenti con i rapporti anali...
Comunque anziché andarmene rimasi li e cercai di dar man forte alla ragazza. Dopo circa mezz’ora finì pure lei.
Le chiesi se voleva venire a mensa assieme.
Rise e disse di si.
Il refettorio/ristorante era un salone immenso dove avevano allestito un grande buffet dove tutta la troupe, attori compresi, si potevano servire a piacimento.
Prendemmo un piatto a testa e facemmo il giro. Ridemmo quando vedemmo che avevamo preso delle cose tutte diverse, non avevamo scelto un cibo uguale neanche per sbaglio.
Uscimmo verso il giardino. Era estate.
Mi condusse lei. Io per la prima volta vedevo l’esterno, anche se era oramai quasi buio.
Da come si muoveva capii che ci era stata parecchie volte in quel posto.
Ci stava una specie di capanno. Entrammo.
Sicuramente era stato usato per qualche scena per cui risultava abbastanza pulito.
Ci accomodammo su una specie di divano. Mangiavamo con le mani e cercavamo di parlarci.
La comunicazione non era bella sciolta ma entrambi eravamo molto allegri e il fatto di non capirsi diventava divertente. Ad un certo punto, in mezzo ad una discussione di cui non capivamo più dove si volesse arrivare, mi si avvicino e ...