1. Nel cesso dell’autogrill


    Data: 28/08/2022, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Sesso di Gruppo Voyeur Autore: Arte_mide, Fonte: RaccontiMilu

    ... appoggiato di lato e le palle ben strette tra la toppa del pantalone, iniziai con il prenderlo in mano, e pian piano sentivo che si rinvigoriva, le vene tese e sembrava quasi che il cazzo pulsasse.
    
    Lo segai per pochi secondi, una mano sul cazzo e una tra le palle, poi entrambe sul cazzo, puntato alla mia bocca e in un attimo, era nella mia gola. Con la lingua da fuori lo succhio, lo spinsi sempre più in fondo, non arrivò molto giù ma mi allargava la bocca, in compenso, la scarsa lunghezza mi permise di riuscire, dopo un po’ di sforzo a leccargli le palle, quasi a succhiarle.
    
    Lo succhiavo, sempre più avidamente, poi passavo alle palle, poi ancora al cazzo, mi trattenni con tutto il suo uccello in bocca per più di dieci secondi, fino al conato di vomito, continuavo a guardarlo, poi lo tolsi dalla mia bocca, e con il muso tutto bagnato lo guardavo, si accovaccia per baciarmi, io lo fermai e mi spalmai la saliva sul viso con il suo cazzo, poi continuai a succhiarlo, e ancora e ancora, lo sentivo tra le pareti della gola, era assolutamente bellissimo, alzai gli occhi per guardarlo, e lui mi fermò la testa con le mani, si alzò e iniziò a scoparmi la bocca, io lo guardavo ma presto mi ritrovai con gli occhi alzati al cielo, non sentivo niente, solo il rumore del suo cazzo nella gola e i conati che salivano, e il rumore delle palle sul mio mento, con le mani le massaggiavo e cercavo di ficcarmi anche quelle dentro.
    
    Quando venne non me ne accorsi, ero talmente persa che ...
    ... sentivo solo il mio respiro, ero in estasi, poi all’improvviso un fiotto mi finì in gola, mi avvolse la bocca, lui allora uscì e mi venne in faccia, gemendo.
    
    Cacciò ben quattro fiotti caldi, tutti su di me, poi lo presi a segare per far uscire fino all’ultima goccia. Strinsi le labbra e strofinai la cappella bagnata sulle labbra, continuavo a guardarlo, lui aveva la testa tirata indietro le mani sui fianchi, su quella pancia da birra appena pelosa sa sotto la polo bagnata di sudore.
    
    Poi si sedette sul cesso, ma io ero stanca, lo volevo ancora dentro così mi giro, alzo le braccia fino ad appendermi con le mani alla porta, faccio qualche passo indietro così da avere il culo perfettamente in vista, lasciai una mano e iniziai a toccarmi, sempre fissandolo. Si era alzato tenendosi il cazzo con la mano quando la porta del cesso inizia a cigolare, sentì i passi di un uomo, entrò nel cesso accanto al nostro, io mi girai a guardarlo e lui rideva, il cazzo ancora da fuori, però era tranquillo, io invece ero agitata, se ci avesse scoperto avrei fatto una figura pessima.
    
    CAPITOLO II
    
    Si abbassa la zip, e inizia a pisciare, mi rigiro per staccarmi ma non ne ebbi il tempo, una mano mi tappò la bocca, un’altra mi spinse a terra, inciampai e caddi, il culo all’aria, le braccia non mi sorressero e mi ritrovai stesa, le tette e il viso erano sul pavimento sporco di quel cesso tutto bagnato di piscio. Era una situazione surreale, urlai cadendo e vedevo i piedi dell’uomo accanto, mi tappai ...
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