Nel cesso dell’autogrill
Data: 28/08/2022,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Sesso di Gruppo
Voyeur
Autore: Arte_mide, Fonte: RaccontiMilu
CAPITOLO I
Sono in macchina da ore ormai, traffico a perdita d’occhio, un incidente ha bloccato l’autostrada. Quando finalmente mi libero dall’ingorgo vedo il cartello per un autogrill e mi fermo per un caffè.
Quando esco dall’auto e il caldo mi assale ma subito entro nel bar e l’aria condizionata mi rinfresca, così tanto che sale un brivido dietro la schiena, ho una tutina leggera, non ho neanche il reggiseno per stare più comoda.
Mi avvicino alla cassa e mi metto in fila, davanti a me tre bambini non sanno quale gelato prendere. Quando viene il mio turno per pagare il caffè un signore si infila dietro di me e allunga la mano per prendere il giornale sul bancone, nel farlo mi sfiora. Io intanto ho preso il mio scontrino e mi avvicino al bar.
‘schiumato il vetro’ come sempre.
Bevo il caffè e faccio un giro nel negozio. Guardo qua e là, sfoglio libri e riviste.
Il signore con il giornale mi guarda, da dietro i suoi occhiali specchiati, è un uomo sulla 50ina, forse di meno, forse di più, mi guarda e sorride. Poi si allontana in bagno.
Sono un po’ perplessa, forse non guardava me, con tutta la gente che c’è qua dentro.
Comunque continuo il mio giro, e vado in bagno. il bagno delle donne è guasto così il ragazzo che sta fuori mi dice che posso andare in quello dei maschi che è libero.
Entro e l’odore nauseante del disinfettante misto alla solita puzza mi invade e arriccio il naso.
Mi sciacquo la faccia e aggiusto il trucco, mi sistemo il vestito e ...
... vado in bagno, poi mi lavo le mani. A quel punto, dallo specchio noto due piedi dentro un gabbiotto del bagno. la porta non è chiusa a chiave, è appoggiata allo stipite e dentro l’uomo che mi guardava prima.
Ha il cazzo di fuori e se lo sta menando con una mano, mentre l’altra tiene il giornale che sta leggendo con disinvoltura, lo guardo tra lo shock e l’imbarazzo per la situazione. Lui mi vede e sorride lascivo, ha ancora gli occhiali a specchio e dal sorriso noto che gli mancano dei denti. Indietreggio e mi avvicino all’uscita del bagno, inorridita.
In quei brevi passi che mi separano dall’uscita mi assalgono mille pensieri, i primi di sdegno e schifo, seguiti dalla ”comicità della scena” per poi ritrovarmi ferma, con il piede destro volto a cambiare direzione pensando alle cose più sconce.
Mi giro sorridendo, non mi stupisco dei miei pensieri, sono molto aperta da questo punto di vista, penso quello che voglio e non me ne vergogno.
Mi avvicino lentamente alla porta, lui con un piede la apre e mi blocco di colpo, lo sento ridere da dentro mi affaccio nel gabbiotto, il cazzo sempre dritto tra la sua mano.
Il sorriso lascivo è diventato un ghigno nauseante, eppure mi affascina.
Mi appoggio al lavello mentre lui, guardandomi da dietro gli occhiali (almeno credo) alza il giornale a coprirgli il viso, l’altra mano sempre sul suo uccello.
Così mi soffermo a guardarlo, non è molto lungo, anzi forse è il più corto che ho mai visto ma è larghissimo, non spesso, ...