1. Ti ho portato un regalo


    Data: 22/08/2022, Categorie: Tradimenti Autore: Astri, Fonte: Annunci69

    “Ti ho portato un regalo…”
    
    Sdraiata sul divano Doriana alzò gli occhi dal libro e mi guardò incuriosita; indossava una vestaglia di seta corta e nera, i lembi appena dischiusi, niente altro.
    
    Soddisfai il suo sorriso interrogativo porgendo l’indumento perla, appena estratto dalla tasca.
    
    Lei lo prese fra le mani, lo scrutò con interesse e capì. Quindi lo distese con cura, lo soppesò, chiuse gli occhi e accompagnando il gesto con un sospiro se lo mise in viso e ne aspirò l’aroma, con le narici, con la bocca, con la pelle del volto. Poi immerse il naso nella taschina del cavallo, annusando percettibilmente, apri le labbra e piccoli accennati baci misurarono i pochi centimetri di tessuto, con la punta della lingua divennero presto leggeri assaggi.
    
    Aprì gli occhi, li puntò dritti nei miei e con ammirata complicità e seducente lascivia constatò: “Sono ancora bagnate.”
    
    Socchiuse le palpebre e reclinò la testa, offrendomi la vista del collo bianco su cui fece scorrere sensualmente le mutandine, ne avvolse un seno fino a stringere il capezzolo eretto. L’altra mano accompagnava simmetricamente il movimento; lasciati i seni si incontrarono sull’ombelico, si allontanarono in direzione delle cosce e si trovarono nuovamente sul pube glabro. Accompagnava le carezze con afflati armoniosi, che in quel momento mi parvero una melodia soffusa e remota. Dal Monte di Venere, la mano che brandiva le mutandine scivolò sulle labbra prive di peli, quindi con un altro sospiro, mi ...
    ... chiese: “Cosa le hai fatto?”
    
    Lorenzini mi presentò la sua assistente, a lei avrei dovuto spiegare come utilizzare il portale per richiedere i servizi che avevano appena comprato. “Whow, che fortuna!” Pensai. Marisa aveva una cinquantina d’anni, sei o sette più di me, una donna dal corpo tornito, il seno era piccolo, compensato da un fisico snello e un sedere rotondo e procace, un bel viso su cui spiccavano due occhi da cerbiatta completavano il ritratto della mia nuova referente.
    
    Già dal primo incontro, da soli, chiusi nella saletta adibita a piccole riunioni, percepii quel senso di intimità che una donna sa trasmettere quando si rende disponibile, o almeno quando vuole giocare a farti capire di esserlo. Volevo scoprire quanto fosse reale la sua disponibilità, le ridotte dimensioni del mio portatile ci obbligavano a stare incollati e approfittai di tale costrizione per sfiorarle le cosce mentre, in modo informale e ammiccante, illustravo la procedura operativa. I contatti, dapprima stentati accenni, divennero audaci carezze che si azzardarono a percorrere tutta la coscia.
    
    Marisa mi lasciava fare, ed io sentivo vampate calde in viso che mi levavano il fiato.
    
    La camicetta aperta lasciava vedere il push up, il piccolo seno non lo riempiva, tanto che ne intravedevo il capezzolo scuro, di un marrone tendente al violaceo.
    
    La sera raccontai a Doriana della mia nuova referente, senza indugiare sui dettagli che avevano reso particolarmente interessante l’incontro di ...
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