La lunga notte – cap. 2
Data: 20/08/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Autore: Lord Byron, Fonte: RaccontiMilu
... stomaco, ho quasi un conato di vomito. “Leccalo tutto, leccami anche le palle” Obbedisco “Sdraiati ora, che voglio fotterti per bene”. È solo un cialtrone, un povero sfigato che si sta prendendo la sua rivincita sulla vita. “Ti metto il preservativo?” “No, no, voglio riempirti come un bignè” dice ridendo della battuta. Abbozzo un sorriso di circostanza. Abbasso lo schienale e mi sdraio. Si rialza e con fatica si posiziona tra le mie cosce. Sento il peso del suo addome schiacciarmi contro il sedile, le sue mani frugano in cerca della mia apertura, sento il suo cazzo infilarsi dentro di me. Comincia a pomparmi dentro, ansimando e sudando. Il suo petto flaccido e peloso struscia sul mio volto. Sento che comincia ad accelerare i colpi. Cazzo Matteo, dove sei? Chiudo gli occhi. Sento ancora quel cazzetto agitarsi dentro la mia fica, ma almeno non vedo quell’ammasso di carne. Ed ecco nella mia mente il suo sguardo. Fisso nei miei occhi, mi perdo nel suo azzurro. È per lui che sono lì. Sono sua. Una sua proprietà, di cui può fare ciò che vuole. Prestarla o venderla a chi vuole. “Cazzo come ti muovi bene”. È vero, solo il pensiero dei Suoi occhi mi eccita, comincio a muovere il bacino e a contrarre la fica ritmicamente. Mi sto bagnando. Cazzo, e invece lui sta già venendo. Lo sento gemere su di me mentre dopo pochi colpi esce dalla mia fica. Devo smettere di pensare a Dasho, ai suoi occhi, al suo sguardo. È solo un bastardo, devo ricordarmelo. Mi rivesto mentre il ciccione si ...
... asciuga con un fazzolettino di carta. Poi a fatica anche lui si rimette a posto e mi riporta da Marina.
Scendo dalla macchina disgustata. Marina mi si avvicina. “Come è andata?” “E’ rivoltante, puzzava come un caprone.” “Tieni, ripulisciti” mi dice allungandomi un pacco di salviette inumidite. Mi guardo intorno, poi mi accovaccio dietro un albero. Il fresco della salvietta sulla fica è piacevole. Torno verso le tre ragazze. Per loro questa tragedia è vita quotidiana. Vorrei scappare ma non posso, non so in che situazione è Matteo, probabilmente lo metterei a rischio. Ormai è più di un’ora che sono andati via, non dovrebbe tardare. Marina risponde al cellulare, vedo che annuisce guardandomi, risponde solo “si” “certo” “stai tranquillo ci penso io. No, nessun problema… si, si, lavora.”. So chi c’è dall’altra parte. Forse vorrà sapere se è tutto a posto. La ragazza si avvicina. “Dasho ha detto che più tardi arrivano dei clienti per te.” Nient’altro, solo che arrivano dei clienti. Lo immagino con i suoi occhi azzurri, al telefono da chissà dove, mentre magari una delle sue troie gli succhia il cazzo lui da ordini, decide per tutti. Mi riappoggio al muro. Altre auto, altri occhi che scrutano dai finestrini. Prima Valjet, poi Marina fanno un passaggio e tornano. Dieci minuti in tutto. Arriva una vettura sportiva chiara, sento Marina contrattare “Con l’ingoio? Io no, ma lo fa la mia amica, per cento euro” dice indicandomi. “…Certo, fino all’ultima goccia. I soldi dalli a me ora.” Si ...