Suor Dana, mia zia (1)
Data: 18/08/2022,
Categorie:
Incesti
Autore: Don M., Fonte: EroticiRacconti
... noto io stesso il gonfiore sollevare la tuta. Deglutisco e spero che zia non se ne accorga, il silenzio che cala dentro la macchina si fa imbarazzante, per fortuna siamo arrivati al convento.
Usciamo dall'auto e dopo una scalinata ci troviamo davanti al portone. Zia ha un incontro festoso e commovente con la madre superiore e altre suore, si abbracciano, sono raggianti e felici, tutte si mettono a chiederle della missione a Cuba e lei inizia a raccontare. Io mi sento a disagio e mi allontano da quel vociare festante, passeggio per il grande giardino e in un angolo, seduta su una panca vedo una suora che se ne sta in disparte, tutta sola, intenta a piegare e ripiegare abilmente fogli di carta, creando delle forme. Resto ad osservarla, mi incanto a vedere quelle dita bianche, lunghe, delicate muoversi agilmente e con maestria creare un fiore. Quando si accorge di me solleva il capo e mi sorride, ha un viso angelico, luminoso e pulito, due occhi neri e profondi che li sento trafiggermi. Credo che lei percepisca l'oscurità che ho dentro, la sofferenza che mi porto appresso e mi parla come a un bambino diffidente. Inizio a sentirmi a mio agio con lei, si chiama Camilla e ha la mia età, chiacchieriamo piacevolmente, tanto che perdiamo la cognizione del tempo poi quando lei sente uno scampanellio si fa il segno della croce, arrossisce e si scusa ma deve rientrare per la recita delle preghiere. Anche mia zia si unisce a loro per pregare e per un'ora resto in quel magnifico ...
... giardino. E' un'oasi di tranquillità e, per la prima volta da tanto tempo, sono sereno. Se ne accorge anche mia zia quando mi raggiunge dopo aver salutato le consorelle.
"E' stata una bella mattinata, sono proprio contenta di aver rivisto tante mia amiche e sorelle. Scusa Mauro, tu ti sarai annoiato parecchio. Mi hanno caldamente invitato a tornare da loro ma non voglio approfittare troppo della tua bontà, mi organizzerò prendendo una corriera."
"Ma no zia, nessun disturbo. Ti accompagno io, tanto non ho altro da fare!"
"Davvero? Che caro ragazzo sei."
Mi parla inclinando il capo, guardandomi con la coda dell'occhio e con un eloquente sorrisetto malizioso stampato sulle labbra, capisco che il suo era un tranello per vedere quanto ci tenessi a incontrare di nuovo suor Camilla e, in effetti, ci tengo tanto. Non ci credo, eppure per tutto il tempo in cui sono stato con lei non ho pensato a Valentina né mi sono sentito depresso. Nei giorni seguenti mi ritrovo spesso a pensare a lei e nei momenti in cui non lo faccio ci pensa zia a fare battutine e ricordare quella bella oretta che ho passato con quella ragazza nei giardini del convento. Una volta esagera arrivando a fare una battuta durante il pranzo, quando siamo tutti a tavola.
"Ma sapete che Mauro è stato proprio bene nel convento? Ha conosciuto e fatto amicizia con il fiore più bello di quel giardino, una suora molto timida e bella..."
Lo dice guardando i miei genitori che, a loro volta, si guardano straniti poi ...