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Intimo viola
Data: 29/06/2018, Categorie: Etero Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu
... collaudata pieni di premure uno per l’altra. Che meraviglia! Dopo cena ci siamo sdraiati sul divano, nostro posto preferito per accoppiarci, ed abbiamo fatto ancora una volta l’amore ma stavolta Mirna mi ha presentato il vibratore che teneva nascosto e che utilizzava per masturbarsi ma di lui per ora non sapevamo che farne. Mirna era tutta mia e pochi stanti dopo le nostre labbra si incontrarono e le lingue si sono incrociate. Lei ha spinto il bacino in avanti verso di me ed io verso di lei; i nostri sessi si sono trovati a contatto ma separati dalla stoffa del mio pantalone mentre lei era nuda. Il mio cazzo non stava nei boxer. Premeva per uscire ed incontrare la sua tana in Mirna. In un attimo mi sono denudato ed abbiamo incrociato le gambe sfregando la mia contro di lei, bacino contro bacino, ventre contro ventre. Il mio ginocchio premeva senza tregua sulla figa di Mirna, mentre i suoi capezzoli si indurivano sotto la sua canottiera leggera. Dopo qualche minuto, la presa si allentò e, continuando a baciarci, mi ha condotto in camera da letto dei suoi genitori. Lì c’era un comodo letto matrimoniale dove si prevedeva saremmo stati a nostro agio per dare sfogo alle nostre inesauribili pulsioni sessuali. Pensavo a lei come la mia ragazza ideale perché mi stava regalando delle emozioni che non avevo provavo fino a quel momento. Volevo godermi i suoi gesti che forse avrebbero cementato il nostro rapporto, ma temevo che la routine rovinasse tutto, ...
... avevo paura di rovinare tutto ed ero combattuto tra il vivere molto con lei oppure vivere lontani ognuno nella propria casa e poterci vedere saltuariamente ma con regolarità per poi goderci la carica erotica che sprigionava tra noi. In quel momento nella camera da letto dei suoi genitori gli ormoni si spandevano nell’aria e tutti e due ne eravamo piacevolmente succubi. Ci sdraiammo uno di fianco all’altro ed abbiamo ripreso a toccarci. Tutte le mie attenzioni erano rivolte a Mirna che abbracciata continuava a baciarmi non solo sulla bocca ma anche sul collo ed anche i lobi delle orecchie. Lentamente sono sceso con le mani più giù dei fianchi e le ho accarezzato le gambe, risalendo sono passato tra loro ed andato sotto la minigonna che lei ha sempre tenuto indossata. Arrivato all’inguine il perizoma viola era un sogno. L’avrei voluto trovare lì ma era già stato levato. Ero stato io a non volerlo ma se l’avessi trovato indossato mi sarebbe piaciuto; ho pensato che se ci fosse stato il triangolino molto aderente e striminzito lo avrei scostato come un siparietto per far apparire la sua fighetta ed intravedere le labbra già aperte per l’eccitazione per poi entrare sotto il tessuto per avere il piacere di toccarla nelle sue parti intime a cui mi ha fatto accedere andando alla figa di Mirna. Avevo sognato tante volte di farlo per sentire la sua pelle, poter sentire il suo profumo intimo. Mi sarei segato tante volte pensandoci e chissà quante sborrate le avrei ...