Intimo viola
Data: 29/06/2018,
Categorie:
Etero
Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu
... accorto che la ragazza non era la classica oca giuliva ma si intendeva di storia, arte rinascimentale, gastronomia, letteratura, musica e moda, sia maschile che femminile.
Era piacevolissimo parlare con lei e mi incantavo ad ascoltarla e così, allietati dall’aria condizionata, in pizzeria abbiamo trascorso almeno due ore in cui ho avuto modo di lasciarmi andare e farmi ammaliare e sedurre lentamente. Avrei dovuto essere io a farlo ma lei ha preso le redini della serata ed io con gran piacere mi sono sottoposto alle sue tecniche seduttive.
Calato il sole, quando il cielo si era già fatto scuro e si intravvedeva qualche stella, siamo usciti dal locale e ci siamo diretti verso casa mia che, proprio quella sera, sapevo essere libera dalla presenza dei genitori essendo anche loro ad una cena con il loro gruppo di amici che sarebbe finita molto tardi.
Non so come, ma forse per abbreviare i tempi, le ho chiesto di passare la notte insieme e non ha fatto difficoltà, anzi ha ribattuto che anche casa sua era libera da genitori che erano in crociera su una nave e mi ha confessato che aveva intenzione di invitarmi lei aggiungendo che si sarebbe trovata in imbarazzi se i miei genitori fossero rientrati prima del previsto.
Camminando sul marciapiede Mirna mi teneva la mano ed io l’ho lasciata fare, ero felice e mi sembrava che fosse la mia ragazza anche se ciò non era vero.
Prima di arrivare a casa ci siamo fermati in gelateria per due gelati, lei lo ha preso a tre ...
... gusti, amarena, cioccolato e panna, cosa che mi ha eccitato moltissimo perché si è messa a leccarlo e a succhiarlo come se fosse un cazzo. Come potevo resistere a quella scena di seduzione? L’eccitazione è aumentata di molto essendolo già a seguito della sua seduzione, ora ero proprio arrapato.
Finito il gelato lei ha insistito affinché andassimo a casa sua. In cuor mio non vedevo l’ora di scoparla ma soprattutto mi godevo mentalmente il suo corpo nudo che la mia immaginazione giù creava nella mia mente.
Arrivati a casa sua, lei ha chiuso a chiave la porta per essere sicura che nessuno potesse disturbare.
Le luci di casa sua mettevano in mostra ciò che non avevo visto prima in pizzeria. Il suo look curatissimo, i capelli castani portati lisci come spaghetti a fare da contorno a quel viso da ragazzina ‘stronzetta’ che gli occhi addolcivano un po’.
Il fisico, manco a dirlo, altrettanto curato: magra, il ventre piatto, il poco seno era bello così come le gambe sottili e slanciate che sembrava la elevassero ben oltre il suo metro e 66 ma, soprattutto, da un sedere che sembrava fatto da uno scultore. Di questa parte anatomica ne parlavano tutti i colleghi di facoltà ed una volta sono stato io che passeggiando sono rimasto incantato da quel culo praticamente perfetto. Lo avevo notato assieme ad un mio amico, che al momento era con me, il quale con una gomitata mi ha fatto capire che quello spettacolo poteva essermi familiare ma non ho capito e non ho approfondito il ...