Intimo viola
Data: 29/06/2018,
Categorie:
Etero
Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu
L’ambiente è una sera d’estate, le scuole sono chiuse e io sto preparando un esame della mia facoltà universitaria.
Mi chiamo Simone.
Finalmente ero riuscito a convincere Mirna, una ragazza di 18 anni a uscire con me. I suoi anni le davano un’aria decisamente altezzosa che ra un modo per farsi notare, proprio come fanno tutte le ragazzine.
Mirna mi aveva fatto il filo per molti mesi ma ogni volta che le chiedevo di uscire trovava tante scuse per non farlo ma forse a causa del caldo del mese di luglio sono riuscito a convincerla. Mi sono preso un sabato libero. Proprio quel giorno l’aria era torrida e speravo che alle 20.30 ci fosse un po’ più di fresco.
L’appuntamento era davanti alla pizzeria nella quale avevo prenotato, lì c’era l’aria condizionata e così si poteva stare meglio.
Quando sono arrivato, lei era già lì, era arrivata in anticipo. La vedevo da lontano e man mano che mi avvicinavo a lei pensavo che stessi sbagliando, lei non poteva essere così bella.
Mi è apparsa subito stupenda come sa fare una ragazza quando ci tiene ad essere appariscente. Bionda, stupenda un po’ più del solito, canottiera aderente bianca sostenuta da due spalline molto fini, una minigonna blu che fasciava il sedere evidenziandolo, capelli raccolti a coda, orecchini di perla, scarpe argentate a tacco 12 tenute da un laccetto alla caviglia ed una striscetta di pelle sulle splendide dita dei piedi colorate da smalto viola scuro. Sul braccio sinistro una serie di ose rosse ...
... tatuate a cui non avevo mai fatto caso. Al momento vedevo una ragazza fighissima invidiata da molte ragazze che si voltavano per guardarla per non dire dei maschi che già se la sognavano su un letto con il cazzo dentro di lei.
Per completare, ma lo avrei scoperto dopo, un perizoma viola.
Il suo aspetto mi ha letteralmente fulminato. È già stato tanto che sia riuscito a salutarla, per me lei era troppo, non mi aspettavo di trovarmi davanti una ragazza così bella ed anche così nuda. Stava benissimo e tra me pensavo che toglierle quegli indumenti sarebbe stato facile ma chissà se me lo avrebbe concesso.
Il suo corpo, che avevo mai visto così scoperto, lo immaginavo ben fatto e così ora appariva: gambe affusolate e caviglie fini, polpacci non molto evidenti, piedi ben curati, vita stretta e seno ben in evidenza che era ancor più valorizzato dalla canottiera che, cadendo morbidamente, lasciava vedere l’insenatura tra le due mammelle. Mi chiedevo cosa sostenesse quelle tette e la risposta è stata immediata: niente, si reggevano da sole.
L’ho baciata sulla guancia e lei ha ricambiato nello stesso modo ma entrando nella pizzeria mi ha spiazzato prendendomi per mano incrociando le dita come se fossimo fidanzati.
Al tavolo si è seduta di fronte a me e nel discutere ho notato i suoi movimenti che sapevano molto di vanità prettamente femminile classico delle giovani donne che espongono la ‘merce’ che possiedono.
Dalle parole e dagli argomenti della nostra discussione mi sono ...