1. Il prato in città


    Data: 28/06/2018, Categorie: Trans Autore: Marta-trav, Fonte: Annunci69

    ... e due in piedi, uno di fronte all’altro, ed indossiamo solo la biancheria intima.
    
    Slip lui. Boxer, sporchi di sperma, io.
    
    Fa caldo. Non capisco se per la temperatura dell’aria o per quella della mia mente, ora decisamente eccitata.
    
    Luigi sa che non sono mai stato con una donna, né con un uomo. Sa che per me è la prima volta. Sa che sono nervoso e che ho anche un po’ di paura. E sa perfettamente cosa voglio.
    
    Quindi mi si avvicina e mi dice “dai Stefano, lasciamoci andare e divertiamoci. Sei libero di andar via in qualunque momento tu lo desideri, basta che me lo dici ed io smetterò di fare quello che staremo facendo e ti lascerò andare. Certo, io vorrei che tu rimanessi fino alla fine. Ma non posso e non voglio obbligarti”.
    
    “Voglio rimanere” dico io, convinto come non mai.
    
    Luigi sorride. E’ a pochi centimetri da me. Mi si avvicina ancora, mi fa una carezza sulla guancia, sposta la sua mano sulla mia nuca e, con decisione, avvicina la mia bocca alla sua. In un attimo sento la sua lingua infilarsi dentro la mia bocca.
    
    Sto baciando un uomo!
    
    Ancora un attimo di resistenza, di incertezza e la decisione è presa.
    
    Voglio quest’uomo e voglio fare tutto con lui!
    
    Intanto mi godo il buon sapore della bocca di Luigi.
    
    Non so come abbia fatto ad individuarmi.
    
    E’ da qualche anno, almeno quattro per l’esattezza, che vivo il mio sviluppo sessuale in modo anomalo rispetto alla maggior parte dei miei coetanei maschi.
    
    Non che non mi piacciano le ragazze, ...
    ... intendiamoci.
    
    Ma spesso penso che, più che stare con loro mi piacerebbe stare al posto loro.
    
    E così ho iniziato a provarci, nel più assoluto segreto delle quattro mura della mia casa e soltanto quando avevo la certezza che i miei genitori si trovassero ad anni luce di distanza.
    
    In quelle condizioni aprivo i cassetti della biancheria intima di mia madre e, credetemi, non mi era affatto difficile tirar fuori qualcosa di estremamente sexy e provocante.
    
    Ho iniziato ad indossare autoreggenti, collant, perizoma, reggiseni, reggicalze, guepiere, corsetti, ecc.
    
    Poi indossavo minigonne o vestitini corti.
    
    Un giorno, per caso, nel suo armadio trovai anche una parrucca che non ricordavo di averle mai visto. Ma per me era perfetta. Iniziai a sperimentare il trucco e lo smalto sulle unghie.
    
    E, per finire, indossavo l’unico paio di scarpe di mia madre con tacco altissimo e senza cinturini.
    
    Certo, erano di un numero decisamente inferiore rispetto al mio. Ma l’effetto di vedere il mio piede con lo smalto rosso sulle unghie, avvolto in un collant, con scarpe sexy era più che sufficiente per portarmi, in un attimo, a raggiungere un orgasmo tanto rapido quanto dirompente.
    
    In quegli attimi prima dell’orgasmo mi sarebbe piaciuto che ci fosse un uomo accanto a me.
    
    Poi, passata la fase di eccitazione acuta, iniziavano i sensi di colpa. Mi spogliavo, tutta la roba tornava a posto nei cassetti e negli armadi e mi ripromettevo di non farlo mai più. Fino alla prossima volta. ...
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