1. Il prato in città


    Data: 28/06/2018, Categorie: Trans Autore: Marta-trav, Fonte: Annunci69

    ... alle altre. Il terreno è ormai ridotto ad una piccola foresta urbana, piena di rovi, cespugli e qualche piccolo albero di una non meglio identificata specie autoctona.
    
    Luigi mi dice di seguirlo dentro quel mondo urbano parallelo.
    
    Avanzando tra la vegetazione riesco comunque ad intravedere i balconi delle palazzine che costeggiano questo angolo di inferno nel bel mezzo della vita agiata dei proprietari di quegli alloggi.
    
    Una signora sta innaffiando i gerani. Un bambino sta facendo bolle di sapone. Una ragazza sta stendendo la propria biancheria intima. Un signore sta sistemando un’antenna per la televisione.
    
    Improvvisamente, davanti a noi, appare un piccolo capanno. Sembra quasi che gli operai che avrebbero dovuto costruire la palazzina che non c’è avessero almeno avuto buone intenzioni iniziando ad allestire il magazzino per gli attrezzi.
    
    Vedo che Luigi si ferma lì davanti. Tira fuori da una tasca della giacca una chiave, apre il lucchetto che chiude una catena di protezione, spalanca la porta e mi dice “vieni, entra”.
    
    Il piccolo locale, che prende luce da alcune feritoie che sti trovano tra le pareti ed il tetto, è sorprendentemente pulito e ben tenuto. Mi sembra di vedere anche un frigorifero.
    
    Luigi mi chiede se ho voglia di bere qualcosa.
    
    “No grazie” rispondo, un po’ nervoso.
    
    “E dunque eccoci qui. Ti piace?” non attende la mia risposta e continua “vedrai che ci divertiremo”.
    
    “A proposito, sai che il tuo sperma ha un sapore delizioso?” mi dice ...
    ... facendomi l’occhietto.
    
    Mentre rimango lì in piedi, non sapendo cosa fare, Luigi inizia a togliersi la giacca e la appende ad un gancio sulla parete. Si toglie anche la camicia a maniche corte che indossa e rimane a torso nudo.
    
    Bel fisico, penso, per l’età che ha.
    
    Nessuna traccia di pancia, muscoli ancora tonici, nessun pelo superfluo.
    
    Si slaccia la cintura e si sfila i pantaloni che, per quanto sono larghi e malandati, escono nonostante Luigi indossi ancora i sandali. Si siede su uno sgabello e si toglie anche i sandali. Si alza ed è in piedi davanti a me, indossando solo un paio di slip bianchi. Il mio sguardo è fisso sul fin troppo evidente rigonfiamento degli slip.
    
    “Vuole uscire, inizia a farmi male là dentro” mi dice, intuendo la direzione del mio sguardo.
    
    “E allora, cosa fai lì impalato? Dai, spogliati”, prosegue.
    
    Il pavimento del capanno è in legno. Un paio di tappeti aiutano a camminare senza il rischio di infilarsi qualche scheggia nei piedi.
    
    Inizio a togliere la T-shirt.
    
    “Guarda come sei sporco lì davanti! Mi sa che hai sborrato veramente tanto sull’autobus, eh?” mi dice, sorridendo, indicando la macchia, ancora bagnata, proprio intorno alla zip dei miei bermuda.
    
    “Già” rispondo.
    
    “Almeno ti è piaciuto?” incalza.
    
    “Si, mi è piaciuto molto, grazie” dico.
    
    “E non è ancora niente. Mi dirai tra qualche ora come ti senti”.
    
    Slaccio i bermuda e li lascio scivolare a terra. Mi siedo sulla poltrona e slaccio le scarpe.
    
    Ora siamo tutti ...
«12...678...13»