1. Roberta


    Data: 28/06/2018, Categorie: Hardcore, Autore: antonio89x, Fonte: xHamster

    ... suo sesso sulla mia bocca. La
    
    voglia mi aumentò, ma non potevo sfogarla in nessun modo, potei invece solo
    
    affondare la lingua dentro di lei e leccarla con una passione tale che io
    
    stesso non la credevo possibile.
    
    Dalla quantità di umori che mi colarono sulla faccia, capii che era eccitata
    
    parecchio. Avrei voluto tanto toccarla, tenerla per i fianchi o per le
    
    natiche mentre l'amavo con la bocca, ma non potevo, con le braccia e i
    
    polsi legati com'erano. Continuai a muovere la lingua su di lei, su quella
    
    dolcezza che mi si dischiudeva davanti.
    
    Con la mano sinistra, si puntellava al divano per non perdere l'equilibrio,
    
    con la destra iniziò ad aiutarmi nella masturbazione, passandosi le dita
    
    sul clitoride, con dolcezza e decisione.
    
    Quando iniziò a togliermi il respiro con i movimenti convulsi del bacino, mi
    
    sentii mancare, ma leccai più forte. E intanto sentivo dentro montarmi una
    
    gioia, la gioia per quel suo orgasmo che sentivo arrivare. Mi premè il bube
    
    sulla bocca, ed urlò il suo orgasmo senza più contenersi, in modo
    
    prolungato, muovendo veloce le dita sul clitoride, gustandosi i movimenti
    
    ossessivi della mia lingua.
    
    L'orgasmo di Roberta finì con un singulto, che si trasformò in un suono
    
    rauco. Poi il silenzio, ed i suoi sospiri. Restai fermo con la mia lingua
    
    tra le sue gambe. A gustarmi lo straordinario calore che emanava, il suo
    
    meraviglioso sapore che ricordava vagamente quello dei gamberetti. Con gli
    
    occhi ...
    ... cercavo di sbirciare il suo viso, il viso con l'espressione
    
    dell'orgasmo.
    
    Rimanemmo così, con le sue cosce strette ai lati del mio viso, con me che
    
    respiravo a fatica, finchè lei non si riprese. Era scossa dal piacere che
    
    le aveva fatto vibrare il corpo, ma anche stanca, sembrava che fosse
    
    sfinita dalla stessa attesa alla quale aveva condannato me. La mia
    
    eccitazione non era diminuita.
    
    "Ehi cucciolo, ma tu sei qui a Roma per lavoro, vero?"
    
    Annuii senza parlare.
    
    "Beh, sono le 11 di sera, passate da un po'... dai ti slego, e andiamo a
    
    dormire..."
    
    Mi slegò solo le caviglie, e mi aiutò a rialzarmi, visto che non potevo
    
    muovere le braccia. Mi condusse in camera da letto spingendomi per una
    
    natica. Aveva un grande letto matrimoniale, con le spalliere in ferro
    
    battuto, disegnate a ghirigori e spirali, di quelle che si vendono
    
    all'Ikea. Mi slegò le braccia. Stavo per crollare sul letto, e sentivo
    
    finalmente le braccia intorpidite riprendere vita. Mi sorrise e mi fece
    
    cenno di stendermi a pancia in giù, mentre stavo obbedendo, mettendomi
    
    nella posizione da lei voluta, mi accorsi che alle spalliere del letto
    
    aveva già preparato altre corde. Esitai un attimo, poi mi stesi, ma lei
    
    notò la mia esitazione, e spiegò: "Ci sono uomini che una volta liberati,
    
    durante la notte poi o ti saltano addosso per godere scopandoti, o
    
    attendono che ti addormenti per masturbarsi. Siccome non deve succedere,
    
    dovrai dormire legato."
    
    Mi ...
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