1. Il passaggio


    Data: 19/07/2022, Categorie: Trans Autore: Federossetta, Fonte: Annunci69

    ... me. Le mie braccia si allungarono a cingergli il collo e trovarono un cordino, impugnai il ciondolo finché trovai ad un’estremità un dente di squalo. “Sei forte amico” gli sussurrai, chinandomi verso un suo orecchio. “Voglio il tuo bastone tutto dentro, voglio sentire pulsare l’amore nel mio corpo. Ho bisogno di carne” gli sussurrai ancora. Stavolta l’assatanato ero io, mi ero reso conto di avere davanti un esemplare unico. Infatti cazzi come quello avevo letto capitavano una, massimo due volte nella vita, perché trovarli in un Europeo era cosa rara, figuriamoci se poi l’europeo in questione era anche figo e sexy.
    
    Con un sorriso agghiacciante mugugnò di riposta. Era il mio fantastico animale. Poi sentii bussare, prima con timidezza, poi sempre con più rabbia, finché non gli dissi “entra!” e dilatai i muscoli dell’ano più che riuscii. Il suo serpente entrò. Io chiusi gli occhi sperando che lì dentro niente si rompesse e aiutai l’entrata scendendo col bacino. Le mie gambe si avvinghiarono ancora più strette al culo del mio diavoletto aspettando l’inculata, che arrivò più esplosiva che mai nel momento che meno me lo aspettavo. Urlai allora come non avevo mai urlato. Il dolore era acuto, il mio amore per il cazzo non riusciva a nascondere il dolore, per cui mi trovai ad urlare da femminuccia ad ogni stantuffata, su e giù. Per fortuna il mare intorno a noi serviva da lubrificante: entrava ad occupare il posto lasciato vuoto dal suo cazzo quando caricava l’inculata, per poi ...
    ... affievolire il colpo durante l’atto.
    
    Kevin non venne mai, non che io sappia. Mi staccarono da lui i suoi amici, probabilmente infastiditi dalle mie urla acute che potevano svegliare qualcuno. Nel momento che venne estratta l’asta completamente assorbita dal mio culo, percepii il vuoto lasciato e come reazione afferrai il suo cazzo con la mano ributtandomelo in culo, a dispetto di quelli che mi avevano staccato da lui. Quando finalmente riaprii gli occhi lo guardai diritto in faccia e lo baciai prima che mi posassero a terra e sentissi di nuovo il bruttissimo senso di vuoto. Lui si girò e tornò al falò, sulla schiena i segni delle mie unghie.
    
    Nel mentre mi accorsi che Giacomo mi stava parlando. Ero un po’ intontito, per cui sentii solo la fine del discorso. “…altrimenti finiamo qui, non puoi farci scoprire perché urli da femminuccia, ok?” aveva le mani sulle mie spalle e doveva avermi anche scrollato con forza. Mi passò le mie mutandine ed uscii dal mare insieme a lui. Finalmente presi la parola. “Ok ci sono. Mi sono ristabilito, per prima cosa devo finire un lavoro” senza attendere risposta mi incamminai velocemente verso Kevin, coricato a guardare le stelle. Gli tirai giù i pantaloni senza resistenza e iniziai leccargli prima l’asta e infine la cappella. Lui per tutto il tempo lasciò fare come se niente fosse, sentivo gli sguardi di tutti puntati su di me ma continuai, perché era diventata una questione di onore. Dopo una ventina di minuti passati a inumidirgli la verga ...
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