Il passaggio
Data: 19/07/2022,
Categorie:
Trans
Autore: Federossetta, Fonte: Annunci69
... (pazzesco!), finalmente Kevin iniziò ad agitarsi. “Ti dispiace se ingoio, sto mantenendo il record, finora ho mandato giù la sborra di tutti.” Gli dissi.
“Certo troia, vai ti prego, prendilo in boccaah!” allora me lo appoggiai sulla lingua finché il suo copioso fiotto non uscì tutto. Addirittura avevo schizzi sulla schiena, proprio vero che un’esperienza così capita poco spesso nella vita. Ancora una volta sentii la mancanza di quel cazzo stratosferico quando mi rialzai lasciandolo ansimante a terra. Avevo conquistato un altro uomo, ora sarei andato a reclamare il premio: una notte d’amore con l’oggetto dei miei desideri di quella vacanza in famiglia.
Capitolo 8: Notte Con Giacomo
Mentre con gli altri era stata più una sfida tra me e me, ora mi sentivo più sottomesso all’influenza di Giacomo. Certamente aveva il viso più bello della compagnia, il cazzo era inferiore solo a Kevin però era migliore per quanto riguardava l’aspetto. Infatti quando lo avevo preso in bocca solo poco tempo prima alla pizzeria mi ero accorto che era capace di attirare chiunque lo guardasse. Una caratteristica non da poco perché per esperienza posso dire che alcuni hanno tutt’altra caratteristica, capace di toglierti la libidine.
Ero in piedi e mi guardai attorno. Giacomo mi squadrava dall’altra parte del piccolo falò in estinzione. Aveva uno sguardo compiaciuto e molto sexy, si alzò quando mi vide tremare per il freddo. Ero pur sempre in bikini. Guardai l’ora e mi accorsi che mi ero ...
... portato il mio orologio da donna a fare il bagno, dimenticandomi di posarlo. Intanto misi a fuoco l’ora: erano le due meno venti. Escludendo la preparazione e le carezze intorno al fuoco avevo concesso a Carlo sui venti minuti, mentre allo stallone circa un’ora.
Giacomo si avvicinò a me e mi accolse in un abbraccio da fratello maggiore che non ho mai avuto. Il suo obiettivo era infondermi calore e ci stava riuscendo, mi accoccolai tra le sue braccia e chiusi gli occhi.
Dopo poco tempo gli sussurrai: “Prima di iniziare… volevo chiederti un favore…” mi guardò e mi sorrise: “per caso in denaro?”
Mi scappò di bocca un gridolino per nulla maschile “Daii, non a te, sei stato troppo gentile.”
“Ah ho capito lascia fare a me. Domani ti faccio trovare nello zaino quello che ti spetta.” Gli ricordai che il mio zaino era fin troppo pieno, doveva già contenere il mio stretto necessario, la borsa di pelle e tutto il mio repertorio femminile di quella sera. Pregai dunque di non lasciarmi monetine che poi mi sarei stancato, si fa per dire, inutilmente. Avrei gradito invece delle banconote profumate per pagarmi le spese anche del campeggio con la sua famiglia. Quando fu risolto tutto mi chiese lui un favore. Prima di tutto ci allontanammo dagli altri intorno al fuoco, in un posto più isolato e vicino al mare. Ci coricammo a pancia in su, lui sotto, le gambe aperte nelle quali mi accomodai io, la mia testa sul suo addome che si muoveva a tempo con il suo respiro. Contemplando le stelle ...