1. Il supermercato


    Data: 18/07/2022, Categorie: Etero Autore: XMan2020, Fonte: Annunci69

    Qualche tempo fa avevo iniziato un progetto lavorativo a Firenze.
    
    Doveva trattarsi di un paio di settimane che diventarono quasi sei mesi. Conoscevo già bene la città, avendoci vissuto da giovane, e quando capii che avrei dovuto trattenermi per mesi anziché settimane, mi adoperai per trovarmi una situazione meno impersonale dell’hotel. Piuttosto velocemente trovai un bel residence con miniappartamenti nei pressi della Stazione di Santa Maria Novella. Era un trilocale soppalcato mansardato dotato di tutti i comfort, cucina compresa. A me non piace cenare da solo la sera nei ristoranti e l’appartamento mi restituiva un buon tasso di indipendenza a privacy.
    
    Il mio progetto lavorativo era piuttosto impegnativo ed arrivavo la sera sfatto. Nei weekend non tornavo quasi mai a casa, non ne avevo una vera necessità. Li trascorrevo con Colleghi ed Amici, Firenze è una sorta di seconda casa per me, perciò non avevo difficoltà a riempire le giornate libere.
    
    Quando sono in una città per un periodo abbastanza lungo di tempo, mi piace comportarmi da “indigeno” e così presi a frequentare i vari mercatini dove approvvigionarmi di frutta e verdura fresche, magari direttamente dal contadino o quasi. Inevitabilmente però, dati anche i miei orari infrasettimanali, passavo al supermercato per la spesa. Lo facevo quasi quotidianamente perché, approfittando dell’apertura “allungata” alle 21, era un modo per distrarsi un po’ prima di tornare a “casa”.
    
    Mentre il fashion shopping non mi ...
    ... appassiona particolarmente, il food shopping mi rilassa, anche se si tratta di comprare due cosine per arrangiare la cena. Così, con la scusa di fare quattro passi prima di rientrare a casa, nelle prime due settimane al residence avevo mappato le diverse rotte pedonali per rientrare dall’ufficio all’appartamento ed avevo visitato tutti i supermercati della zona.
    
    Ne avevo trovato uno di una catena che sapevo mi avrebbe soddisfatto con i suoi prodotti e divenne la mia tappa fissa sulla via di casa, tanto che – dopo un paio di settimane – iniziavo a trovare degli habituè come me dell’ora tarda, oltre che ad essere riconosciuto da banconieri e cassiere, facilitato dal fatto di non essere un “local” e di sfoggiare un accento riconoscibile come “del Nord”.
    
    Era quasi un mese che ero fisso a Firenze, ero rientrato a casa solo una volta, soprattutto per prendere qualche cambio in più. Era Maggio ed il caldo iniziava a farsi sentire. Lavoravo molto ma mi sentivo in vacanza, una bella sensazione.
    
    Come quasi tutte le sere feriali, varco la soglia del supermercato verso le 20, non prendo ne carrello ne cestino e mi dirigo verso il banco delle carni… volevo la “ciccia” per cena, a pranzo c’era scappata solo una tristissima insalata tracannata anche di fretta. Scambio qualche battuta col macellaio e mi impossesso del mio pezzo di carne, ritorno verso le verdure per prendere qualcosa da fare alla griglia e completare il mio main course.
    
    Arrivato dai peperoni la noto. A dire il vero ...
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