1. Marco


    Data: 03/07/2022, Categorie: Voyeur Autore: PabloN, Fonte: EroticiRacconti

    ... di plastica il calore pulsante e vivo del suo pene a gustare ogni assalto, ogni passaggio della lingua sul glande gonfio e teso. Quale sensazione avrebbe provato ad affondare tra le morbide e calde mammelle di lei? Quale brivido avrebbe provocato ogni discesa nella sua bocca?
    
    Il suo corpo reagiva a una simile vista, concentrando il sangue laddove mente e corpo trovavano piena sintonia. Inarrestabile, l’erezione gonfiava i suoi pantaloni, rendendoli una dolorosa e sadica costrizione.
    
    Mentre la bocca giocava in quel modo una mano discese, fermandosi all’altezza del pube. Cosa stesse facendo, Marco poteva solo immaginarlo. Il vestito, sollevato sulle cosce, non consentiva la vista. I sospiri di lei, però, rivelavano l’oggetto di quelle carezze lasciando all’immaginazione la facoltà di colmare la carenza della visione.
    
    Ora Anna non leggeva più. I suoni che la sua bocca emetteva erano gemiti strozzati, inarticolati. Perfettamente comprensibili a chiunque li avesse ascoltati, qualunque fosse la lingua.
    
    Il dildo abbandonò la bocca di Anna e si diresse verso un’altra cavità, non meno calda e umida di quella che lasciava. La trovò e si immerse in essa, mentre il corpo della donna scivolava sulla sedia per aprire a quella desiderata invasione la sua intimità.
    
    Ci vollero alcuni minuti perché la mano, muovendo con sapienza il dildo nel sesso gonfio e allagato di lei, facesse salire il piacere fino al raggiungimento dell’agognata meta.
    
    Il ...
    ... corpo teso, il respiro interrotto prima dell’emissione di grida di piacere lasciate fluire senza controllo, il viso quasi irriconoscibile nel punto più alto dell’orgasmo sancirono la fine di quella scena cui, incapace di andarsene, Marco aveva assistito.
    
    Per tutto il tempo una mano aveva carezzato la forma tesa che dilatava i pantaloni. Ora non poteva più trattenere la prepotenza con cui il suo corpo reclamava una soddisfazione troppo a lungo rimandata.
    
    Lasciò rapidamente la sua postazione di osservazione privilegiata, guadagnò l’ingresso del vicino bagno, liberò l’erezione dalla costrizione della stoffa e con una vemenza quasi feroce, imposta dall’impellenza del desiderio insoddisfatto, portò a termine il più piacevole atto di onanismo della sua vita.
    
    Il contenuto del lavandino, quando la tensione finalmente si sciolse, rivelava l’intensità del piacere non meno del tempo in cui, per propria volontà, tale piacere era stato negato. Si guardò allo specchio. Il volto arrossato e le pupille appena dilatate erano segni di quanto appena avvenuto. Si ricompose, lavò le mani e rimosse gli abbondanti e densi fiotti che striavano la ceramica e inondavano l’aria sovrastante dell’inconfondibile odore del seme maschile.
    
    Uscì dal bagno appena in tempo per scontrarsi con Anna che, nel frattempo, aveva lasciato la sala archivio per riprendere le scale e guadagnare l’uscita.
    
    Si trovarono l’uno di fronte all’altra e ,forse per la prima volta, si videro. 
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