1. Marco


    Data: 03/07/2022, Categorie: Voyeur Autore: PabloN, Fonte: EroticiRacconti

    Quel giorno cambiò ogni cosa. Uguale a tanti, diverso da ognuno. Fu così che avvenne.
    
    Marco non era quello che dava a vedere. Chi lo avesse incontrato, nei corridoi della biblioteca, non lo avrebbe preso in grande considerazione. Gentile, educato, sempre disponibile, sì. Ma come trasparente. Passava accanto alle persone senza quasi spostare l’aria, rifuggiva ogni azione che in qualche modo lo mettesse in evidenza. Eppure, chi lo avesse conosciuto solo pochi anni prima, lo avrebbe descritto in modo affatto differente.
    
    Aveva un bar, ben avviato, in centro. Con lui lavorava la moglie. Niente figli, non per volontà né per malattie o disfunzioni. Per ragioni misteriose non erano mai venuti. Con il senno del poi si sarebbe potuto dire meglio così.
    
    Tutto cambiò con l’incidente. Sua moglie morì, lui sopravvisse. Andò così, non fu colpa di nessuno. Di certo non sua. Un ubriaco li investì mentre attraversavano la strada. Un caso, solo un maledetto caso. L’attività ne risentì, inevitabilmente. Alla fine, dovette vendere la licenza ed il locale.
    
    Si ritrovò solo, senza più un lavoro, in una casa troppo grande per una sola persona. Vendette l’appartamento e si trasferì in uno più piccolo, periferico.
    
    Si mise a cercare lavoro, ma a 48 anni non era vecchio e nemmeno giovane. Evitò gli annunci relativi a bar e ristoranti. Gli avrebbero ricordato comunque sua moglie, e questo non poteva sopportarlo. Aveva un diploma di geometra ma non aveva mai praticato. Una cosa amava: i ...
    ... libri.
    
    Così, quando lesse che la biblioteca cercava una sorta di tuttofare decise di rispondere. I compiti erano quanto mai vari. Dall’aiuto nella catalogazione e sistemazione negli scaffali dei volumi acquistati, all’assistenza a qualche utente in difficoltà, fino alla pulizia a fine giornata dei locali.
    
    Per un uomo come lui, prima così gioviale e pieno di vita, un impiego come quello sarebbe sembrato una sorta di sepoltura anticipata. Questo prima. Ora non chiedeva di meglio che un’occasione per lavorare senza pensare a ciò che aveva perso. Senza pensare a lei. Essere occupato era quello che contava. Da cosa era poco importante.
    
    Si presentò e, contro ogni sua previsione, fu assunto.
    
    Lavorava con un orario spezzato, che terminava dopo che tutti gli altri dipendenti se ne erano già andati da un pezzo. Questo per consentirgli di eseguire le pulizie senza nessuno a disturbarlo. In realtà, per quanto la pausa pranzo glielo consentisse, non usciva mai. Si portava qualcosa da casa e mangiava nei locali magazzino della biblioteca. In mezzo ai libri, silenziosi e discreti spettatori di quella vita anzitempo ritirata dalla mischia del mondo.
    
    In particolare, amava soffermarsi nella sala ipogea dell’archivio.
    
    Quell’odore, la vista dei dorsi in pelle e i titoli, spesso sontuosi e in latino, lo faceva sentire in un santuario per pochi adepti. Essere in mezzo a libri così rari e preziosi, gli dava come la sensazione, illusoria certo, di poter dominare il tempo. Come se lo si ...
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