Marco
Data: 03/07/2022,
Categorie:
Voyeur
Autore: PabloN, Fonte: EroticiRacconti
... archivio, e lei era sempre attentissima a spegnere tutto prima di andarsene.
Il rumore, però, si ripeté. Ora non vi era più alcun dubbio. Qualcuno era in archivio. Un ladro? Possibile. Di libri rari? Improbabile. Allora chi, e cosa avrebbe potuto rubare?
Con circospezione Marco si avvicinò alla porta dell’archivio, spingendola appena per evitare che un eventuale cigolio potesse mettere in allarme l’intruso.
Non era, però, preparato, alla scena che gli si parò dinnanzi.
Seduta ad una delle sedie prospicenti il tavolo vi era lei, Anna. Era certo si trattasse di lei. La riconosceva dai capelli, e dall’abito elegante senza appariscenza. Anche il profumo tradiva la sua identità. Da che la conosceva aveva sempre usato lo stesso e Marco, ormai, aveva imparato ad intuirne la presenza semplicemente mediante l’olfatto. Di fronte alla donna stava un leggio e, sopra di esso, un libro aperto.
Marco vedeva la scena da una posizione che gli consentiva una discreta visuale e che, allo stesso tempo, gli assicurava di non essere visto.
Che ci faceva Anna li, a quell’ora? Perché poi con un libro dinnanzi? Quale libro leggeva? Molte domande, nessuna risposta.
Per un motivo che non sapeva spiegarsi Marco titubava, rimanendo li, sulla porta, senza decidersi a spingerla ed entrare, ponendo le stesse domande alla stessa Anna.
Vedeva le labbra della donna muoversi leggermente mentre leggeva. Non intuiva cosa stesse dicendo, ma era chiaro che ripeteva a bassa voce il ...
... racconto.
Accanto a lei la borsa aperta, lasciata sul tavolo. La lettura proseguiva, le parole fluivano dalle labbra della donna senza che lui le potesse cogliere. Fino a quando vide la mano destra di lei entrare nella borsa, muoversi al suo interno alla ricerca di qualcosa e uscirne trionfante, stringendo l’oggetto della ricerca: un dildo, un dildo realistico.
Marco era impietrito. Non era un ragazzino. Sapeva bene che Anna era donna con desideri ancora vivi. Almeno così immaginava, considerando la età di lei. Solo non avrebbe mai pensato potesse vederla così.
Del resto, anche lui li aveva, questi desideri. Li combatteva per quel senso di vergogna, quasi di tradimento che lo coglieva se si soffermava a pensarci. Ma erano sempre li. Ogni volta gli ricordavano che era vivo, lui. La moglie era morta ma lui, per una crudele condanna o una immeritata e forse non meno crudele pietà, no. Lui era vivo.
Anna proseguiva la lettura. Le labbra, però, non ripetevano più le parole. La sua bocca si dedicava a quella simulazione plastica della virilità con la stessa voluttà e dedizione con cui si sarebbe potuto immaginare si sarebbero accanite su un membro reale. Avvolgendolo con la lingua. Succhiandolo e accogliendolo nell’umido calore della sua bocca. Strusciandolo tra i seni scoperti, sui capezzoli ritti.
Marco non poteva non immaginare quale ineffabile piacere avrebbe provato se, al posto di un simile oggetto inanimato, vi fosse stato il suo membro.
Invece di un freddo cilindro ...