Anna ed i suoi "mostri"
Data: 02/07/2022,
Categorie:
Porno celebrità,
Hardcore,
Lesbo
Autore: andreaeffe77, Fonte: xHamster
... una mattina la vidi da sola mente si recava al lavoro. C’era molta gente nella via e quando mi vide, trasalì ma non fuggì via come le altre volte.
“Ti prego, fermati un attimo. Devo dirti una cosa che ti farà piacere.” “Cosa vuoi ancora da me?” mi chiese la ragazza, guardandosi attorno.
“Voglio farti un regalo, in ricordo del nostro amore.”
“Ma di che amore stai parlando, io non ti ho mai amato, ho solo provato un po’ di compassione per te. Nient’altro, povero illuso…” mi derise lei.
“Allora diciamo che ti voglio fare un regalo perché ti ricordi del mio amore. Quando mia madre è morta, aveva al dito un bellissimo anello con un grosso brillante incastonato. L’ho conservato per te, per fartene dono. Vale una fortuna, ma a me non importa più nulla dei soldi. Accettalo, per favore. Dopo non mi vedrai più e scomparirò dalla tua vita”.
Gli occhi di Anna brillavano per l’avidità. Capivo che era tentata di accettare quell’anello prezioso.
“Beh, se ti fa proprio piacere darmelo, l’accetto. L’hai con te?” mi chiese.
“No, lo custodisco nella mia mansarda, in un cofanetto di velluto rosso. Vuoi venire a prenderlo?”
“Non mi fido di te. Non voglio venire da sola nella tua piccionaia.”
Riuscii, con molto tatto e dopo mille insistenze, a convincere Anna a seguirmi.
Arrivammo dopo un po’ nella via silenziosa e solitaria dove abitavo.
“Stai tranquilla, lascerò aperta la porta…” le promisi mente entravamo nella mia stanza sul sottotetto.
Presi dal cassetto ...
... della scrivania il cofanetto di velluto rosso e ne mostrai il contenuto alla ragazza. Anna, che era rimasta immobile al centro della camera, si lasciò sfuggire un’esclamazione di meraviglia.
“E’ bellissimo…veramente bellissimo!”
Le infilai l’anello al dito. Il prezioso solitario rifletteva la luce del sole che filtrava dall’abbaino.
“E’ tuo, prendilo. Prendilo come hai preso il mio cuore e portalo via insieme alle mie speranze e alle mie illusioni…”
Anna mi guardò per un attimo, mormorò un ringraziamento, poi si girò e andò verso la porta spalancata.
Con un balzo felino la bloccai per un braccio e chiusi l’uscio con una pedata. Per la sorpresa, Anna non riuscì a gridare prima che con la mano le tappassi la bocca, mentre con l’altra la immobilizzavo contro di me.
“Se strilli ti ammazzo” le sibilai nell’orecchio.
Gli occhi della ragazza manifestavano tutto il terrore che provava. La sospinsi verso il letto, sempre tenendole la mano serrata contro la bocca. Non tentò neppure di dibattersi mente la adagiavo sul letto. Tolsi la mano dalla sua faccia e, prima che potesse urlare, le ficcai uno straccio nella bocca.
Avevo già preparato tutto. Rapidamente le legai mani e piedi ai pomoli del vecchio letto, in una sorta di croce di Sant’Andrea. Quindi le tolsi lo straccio dalla bocca, che sembrava soffocarla, e lo sostituii con una robusta correggia di cuoio.
Purtroppo quella fascia le nascondeva una parte del suo bel visino, in particolare quelle labbra che ...