Chiodo schiaccia chiodo!
Data: 30/06/2022,
Categorie:
Scambio di Coppia
Autore: edipo46, Fonte: Annunci69
Da noi in Sardegna le giornate sono quasi sempre calde. Benché fossimo ancora nel mese di aprile, quella sera avevamo lasciato la finestra aperta per far entrare aria, sentivamo il profumo dei fiori sbocciati da poco nelle aiuole del giardino e ascoltavamo i versi degli animali notturni.
Distesi sul letto, ci tenevamo per mano senza parlare. Ma cosa ci stava succedendo? Tra noi non era cambiato nulla in tutti quegli anni, ci amavamo come il primo giorno eppure, non sentivamo più attrazione sessuale l’uno per l’altra. Come era potuto capitare? Io un’idea me l’ero fatta, la routine del rapporto di coppia, ci aveva portati alla noia, riducendo il desiderio di far l’amore fino ad annullarlo del tutto. Avremmo avuto bisogno di qualcosa di eccitante per risvegliare i nostri sensi.
Mia moglie era una donna mite, molto religiosa, tutta casa e chiesa, eppure sia da fidanzati che da sposati, quando ci chiudevamo in camera, si scatenava, sessualmente era una vera bomba, godevamo come matti facendo delle cose incredibili che contribuivano a mantenere ben salda la nostra unione.
La mia era una famiglia di possidenti, avevamo tanti terreni e un’azienda agraria dove producevamo di tutto, frutta, verdure, vino, formaggi, latte, e in più possedevamo allevamenti bestiame che curavamo in stalle razionali ben organizzate. Per tutelare gli interessi della famiglia nel migliore dei modi, io e mio fratello avevamo preso la laurea in agraria e mandavamo avanti brillantemente ...
... l’azienda.
Le nostre famiglie vivevano insieme nella grande casa ereditata prima dal nonno e poi da nostro padre. Mio fratello Giacomo e sua moglie Cristina avevano avuto due figli, un maschio e una femminuccia, noi invece, benché fossimo sposati da anni, non eravamo ancora riusciti ad averne.
Io porto il nome di mio nonno Vincenzo e mia moglie si chiama Rosa. Probabilmente, anche il non aver potuto mettere al mondo dei figli ci aveva in qualche modo allontanati sessualmente, quasi a voler rifiutare un rapporto che non era funzionale alla riproduzione. Eravamo ancora giovani e non potevamo continuare così. Quella sera, mentre ci tenevamo per mano, le dissi:
“Rosa, dobbiamo risolvere questo nostro problema.”
“Sì amore, ma come? Non sappiamo neppure perché ci siamo ridotti così, bisognerebbe tentare di farsi aiutare da qualche psicologo.”
“Ma guarda, io non ci ho mai creduto in questo tipo di cure, secondo me potremmo guarire solo se lo vogliamo.”
“Già, ma come?”
Io avevo la sensazione di saperlo, ma non osavo dirglielo, altrimenti mi avrebbe lasciato immediatamente.
“A che pensi Vincenzo?”
“A niente amore, proprio a niente, ora dormiamo, domani ci attende un altro giorno di duro lavoro.”
Mi girai dall’altra parte e finsi di dormire, in realtà pensavo a delle cose assurde che se fossero stati vivi i nostri genitori e l’avessero capito, mi avrebbero rinnegato come figlio. Il fatto è che ogni tanto, anzi molto spesso io pensavo a Cristina, la moglie di mio ...