Chiodo schiaccia chiodo! - Racconti Erotici

Chiodo schiaccia chiodo!

... corna che ti ha messo. Chiodo schiaccia chiodo!”

“Eh, fai presto a dirlo e con chi dovrei farlo secondo te?”

Dalla vestaglia di spugna, semi scostata, si intravvedeva una buona porzione di coscia, la stavo fissandola da qualche minuto e lei se ne accorse immediatamente, diventò rossa per la vergogna e disse:

“No Vincenzo, questo non posso farlo.”

“Perché ti faccio così schifo?”

“No, non fraintendermi, non è per questo, è che noi siamo cognati.” “Se è per quello lo sono anche loro, eppure…”

Non disse altro e io non aggiunsi altro, solo mentre me ne andavo, passandole vicino, le poggiai una mano sul culo e accarezzai velocemente quelle natiche stupende.

Da quel giorno ogni volta che ci incrociavamo nei pressi di casa o al lavoro nei campi, Cristina mi guardava in modo ambiguo, i suoi erano sguardi prolungati, come se mi stesse studiando per capire meglio come avrebbe dovuto comportarsi.

I giorni passarono e durante le notti stavo in campana per sapere esattamente quali fossero i giorni che mio fratello e mia moglie avessero scelto per incontrarsi. Ricostruendo i loro spostamenti notturni, capii che si davano appuntamento ogni due giorni, fatta eccezione per la domenica, ho già detto che mia moglie era un po’ bigotta e non voleva macchiare il giorno festivo facendo la fedifraga. Era una strana bigotta però, quando si trattava di farsi scopare dal cognato, non si faceva troppi scrupoli e si abbandonava al sesso senza pentimenti.

Ero intento a potare ...

... una pianta, quando un giorno mi si avvicinò mia cognata, stette a guardarmi per un po’ poi esclamò:

“Ma tu ne sei proprio sicuro? Perché io non riesco a crederci.”

“Vuoi la prova?”

“Sì, devo vederlo con i miei occhi per crederci.”

“E’ molto facile, se vuoi vieni con me e ti mostro le prove che cerchi, ormai so in quali giorni si incontrano, secondo i miei calcoli stanotte stessa, dovrebbero trovarsi come sempre al frantoio.”

“Okay, a che ora ci vediamo?”

“Verso le due di notte vai ad aspettarmi vicina al pollaio, stai attenta a non farti vedere da loro se ti passeranno vicina.”

Ormai avevamo deciso, il mio cuore batteva forte, non ero neppure più tanto incazzato per la situazione che mi vedeva far la figura del cornuto, anzi nella mia mente, stava facendosi strada l’idea di ottenere un vantaggio da tutto questo, alla fine forse mi sarei portato a letto mia cognata.

Puntualissima alle due, col favore delle tenebre, Cristina aspettava nascosta nel punto esatto in cui ci eravamo dati appuntamento.

“Li hai visti passare?”

“Sì, appena ho notato che venivano dalla mia parte, mi son nascosta dietro il muretto.”

“Okay, andiamo a vedere?”

“Sì, dai andiamo, anche se ho un po’ di paura.”

Ci avvicinammo al frantoio con una certa apprensione, tuttavia io ero quasi contento di vedermi cornificare, se il alla fine avrei avuto in premio quella gran figa di Cristina. Quello che vedemmo appena giunti davanti alla finestrella illuminata, fu ancora più ...