1. Tua…(Capitolo 7)


    Data: 25/06/2018, Categorie: Erotici Racconti, Cuckold Racconti Erotici, Tradimenti Autore: Jay.ay, Fonte: RaccontiMilu

    ... guardarmi le tette”, commenta lei, quasi come se volesse lamentarsi. “No Jay, sul serio. Purtroppo in questo periodo le spiagge sono pienissime e non ci si gode il mare in tutta la sua bellezza. Sarà così pieno di gente, che sono certo che non sarai l’unica a stare in topless. Forse sarai l’unica ad essere uscita di casa già senza reggiseno, però”, le rispondo. Sorride. “Mi sta piacendo, stare senza. Mi sento libera. E poi tu sei sempre eccitato dalla cosa, altro motivo per cui starmene con le tette al vento”, mi dice. “Dovresti farlo più spesso”, commento. “Intanto credo proprio che lo farò finchè sarò qui.”, risponde. “Anche il topless?”, chiedo, incuriosito dalla sua risposta. Lei porta una mano tra i capelli, inizia a giocare come fa quando sta pensando a qualcosa. “Si, potrei. Non lo so, Alex. In questo momento sono così eccitata che vorrei stare in topless anche in macchina. Ma vederti guidare e guardarmi di tanto in tanto cercando di vedere qualcosa sotto la stoffa mi diverte di più. Poi vedremo. Per ora ti dico che sono nelle tue mani. Riesci a farmi fare ciò che vuoi, e riesci a farmi desiderare di farlo. Quindi, se vuoi farmi stare in topless tutti i giorni, sappi che dipenderà tutto da te”, mi risponde. “Jay…ho voglia di fare l’amore con te. Ora!”, le confesso. “Anche io, Alex. Ma guardarti mentre lo desideri è troppo bello, quindi resisterò a questa dolce tentazione”, mi risponde, mordendosi il labbro e portandosi una mano sul seno. Si stringe il capezzolo, ...
    ... con forza. Poi torna a guardare la strada, provando a rilassarsi. Cerco di evitare il traffico, per quanto possibile, e mi parcheggio in località Pescoluse. Le maldive del salento sono a pochi passi, ma le secche che si creano in questa zona di costa si distendono per diversi kilometri, quindi il mare è bellissimo anche stando lontani dai lidi più gettonati. Porto subito Jay in un bar. “Non puoi passare da qui e non mangiare qualcosa da Martinucci. Sono i più bravi, in zona”, le dico. Lei è intenta a guardarsi in giro. Entriamo ed io mi prendo un rustico. Jay sembra incuriosita. Si fa il giro di tutte le vetrine, chiede al commesso che ci serve informazioni su ogni cosa commestibile. Il commesso, a dirla tutta, sembra molto più interessato a gustarsi le tette di Jay che premono sulla vetrina, che a dare spiegazioni dettagliate. Alla fine, la scelta di Jay si fa condizionare dal profumo che sente arrivare dal mio rustico. “Ok, prendo il medaglione di sfoglia anche io”, dice. “Rustico”, la correggo io. “Per me è un medaglione”, ribatte lei, dispettosa. “Rustico”, le rispondo io. Ed iniziamo una battaglia di parole, in cui io le ripeto “rustico” ad ogni battuta, e lei continua ad elencarmi le sue interpretazioni in base a quello che vede e sente assaggiando il rustico. Tra una battuta e l’altra superiamo il piccolissimo centro abitato che separa il punto dove abbiamo parcheggiato dalla spiaggia, passiamo per un piccolo bar con un giardinetto di palme sotto il quale sono stati ...
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