Il passaggio generazionale
Data: 17/06/2022,
Categorie:
Etero
Autore: Candido1967, Fonte: Annunci69
... comincia lentamente ad aprire la gonna in modo da scoprire la sua pelle bianca immacolata incorniciata dalle bretelline del reggicalze. Poi se la lascia scivolare alle caviglie per sfilarsela, infine, alzando i piedi sempre calzati da scarpe aperte che lasciano intravedere le dita del piede dalle unghie laccate di rosso. Poi armeggia alla cerniera dei pantaloni del “vecchio”; la abbassa, slaccia il bottone e in un colpo mio padre si ritrova in mutande. Ma anche queste vengono prontamente abbassate dalla sua ex segretaria ed il suo cazzo esce fuori già duro e pronto. Però, penso, non male per la sua età. Valentina, senza dire una parola e come se recitasse un copione già concordato e collaudato, si inginocchia davanti a lui.
Mio padre prende a strusciarle l’uccello sulla bocca. E lei comincia a succhiarlo, pizzicandogli le palle, tirandogliele e leccando tutto intorno. Ogni tanto si interrompe e si gira verso di me come per accertarsi che la stia guardando mentre spompina avidamente l’uccello di mio padre. E’ uno spettacolo, quello a cui sto assistendo, che al tempo stesso mi turba e mi eccita. Sono fermo ed impietrito ad osservarli.
Lei sembra conoscere i tempi ed i modi di questo loro gioco e quando capisce che il “vecchio” è pronto per il passo successivo si sdraia sulla scrivania, scosta il bordo delle mutandine quel tanto che basta per scoprire il solco della passera; con sguardo malizioso si rivolge a mio padre: “Dai, sbattimelo dentro”. Con una mano tiene le ...
... mutandine scostate. Lui le entra dentro con una forza tale che Valentina non può fare a meno di gridare.
Mio padre, in piedi di fronte a lei, con pantaloni e mutande alle caviglie, ha le gambe di Valentina sulle spalle, intorno al collo. Mena colpi vigorosi con il suo uccello turgido, senza mai un attimo di tregua. Rosso in viso e con la fronte imperlata di gocce di sudore. Ad ogni suo movimento di bacino i loro corpi, nelle parti rimaste prive di indumenti, sbattono l’uno contro l’altro producendo un rumore sordo di carne su carne. Con le mani palpa i seni della segretaria da sopra la camicetta che non le ha levato di dosso.
Mi ritrovo, sorpreso e turbato, ad osservarli mentre scopano. Valentina sdraiata; il culo e la schiena appoggiati alla scrivania. Ha gli occhi chiusi per il piacere. La sonorità del suo godimento è alquanto bizzarra: emette lamenti singhiozzanti simili a quelli di un neonato quando vuole poppare e, proprio come un lattante, alterna quei mugolii al gesto di portarsi il dito pollice destro alla bocca per succhiarlo con avidità.
Dopo qualche minuto, con un grugnito da animale infervorato, il vecchio scarica una dose abbondante di sperma nella fica della sua giovane segretaria che la riceve gridando “Si porco, riempimela tutta della tua sborra calda. Lo sai che lo adoro”. Quando lui si ritira e la lascia con le gambe che penzolano dal bordo della scrivania, dal suo solco cola in abbondanza quel liquido biancastro e viscoso.
Mi riprendo e riesco a ...