1. Il passaggio generazionale


    Data: 17/06/2022, Categorie: Etero Autore: Candido1967, Fonte: Annunci69

    ... cromia delle pupille, le sue labbra leggermente truccate si sono aperte, appena entrata, nel loro ammaliante sorriso. I capelli sono sempre biondi, quel suo biondo miele naturale, ma il taglio ora è corto e sfumato. Si avvicina alla mia scrivania. Aspiro il suo profumo mentre in piedi davanti a me mi allunga la cartellina gialla che tiene in mano. “Ecco la pratica, Alessandro. Ti serve altro?” Vorrei spogliarla e scoparmela subito, sulla mia scrivania, mentre mia moglie, nella stanza accanto, continua a scrivere al computer. Mantengo un atteggiamento professionale e cordiale. “No grazie, Valentina, niente altro per ora.”
    
    Una volta che lei è uscita dalla stanza, mi ci vuole qualche minuto per riprendermi e ritrovare la concentrazione necessaria per studiare il fascicolo che mi ha appena lasciato. Riesco però ad immergermi nella lettura e nella comprensione di quel sinistro tanto che la mattinata mi vola in un soffio. E’ già passato mezzogiorno quando mia moglie mi citofona: “E’ arrivato tuo padre, lo faccio entrare da te. Io vado a casa a preparare il pranzo. Ci vediamo dopo”. Ecco il “vecchio” spuntare da dietro la porta, proprio al momento giusto, chiederò un parere anche a lui su quanto ho appena finito di esaminare.
    
    “Allora Alessandro, come ti ci trovi al timone della barca?” Ha sempre usato queste espressioni da appassionato di vela e di mare. “Non male, papà, il vento soffia dalla mia e la barca va a meraviglia”. Gli sottopongo il fascicolo. Mi guarda con occhi ...
    ... furbi. “Abbiamo poco tempo, meno di un’ora. Lascia perdere il fascicolo e chiama Valentina, voglio mostrarti qualcos’altro di ben più allettante di un sinistro”.
    
    Le citofono chiedendo di recarsi da me ma mio padre aggiunge “Dille di chiudere la porta dell’agenzia, così nessuno verrà a disturbare la nostra riunione” Obbietto “Ma papà, non è ancora orario di chiusura!”. “Non ti preoccupare, nessuno morirà se oggi chiudi un’ora prima, ripasserà nel pomeriggio e tu dirai che hai avuto un contrattempo imprevisto”. Faccio come mi ha ordinato.
    
    Valentina entra e lancia un’occhiata d’intesa al “vecchio”. Lui le rivolge queste parole “E’ ora di mostrare a mio figlio il bello di questo lavoro, il motivo per cui mi attardavo sempre in ufficio oltre l’orario di chiusura. A te ed a mamma dicevo che avevo urgenti pratiche da terminare ma, da sempre, l’unico e piacevole motivo del mio restare in ufficio oltre l’orario è stato quello che ora ti mostrerò”.
    
    Valentina si dirige verso lui buttandole le braccia attorno al collo, mio padre la cinge alla vita e, mentre io rimango seduto inebetito alla mia scrivania, si baciano davanti a me. E’ un bacio lungo e lento, passionale e umido. Le loro bocche son unite, le loro lingue intrecciate. Nel frattempo il “vecchio” ha infilato una sua mano nella scollatura della camicetta ed ha preso a palpare senza sosta il seno di Valentina. Non riesco a dire parola od a fare movimento. Assisto impietrito ed ammutolito a quello spettacolo.
    
    Valentina ...
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