Verità e fantasie di un quattordicenne - 4
Data: 23/06/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: corsaro200, Fonte: Annunci69
... solo di spogliarci degli abiti di città e di metterci cose da mare.
Il mio appartamento è composto da un soggiorno grande con un angolo cottura, una camera da letto e il bagno. I miei ospiti hanno portato ognuno una sacca da cui stanno prendendo le cose da mettersi addosso, per me, che sono a casa mia, so dove prenderle. Ma la prima cosa che faccio è sedermi e togliermi scarpe e calze, dopo sollevo il culo, mi tolgo i pantaloni e in una botta sola, tutto il resto che ho addosso e sono in mutande. Gli slip non sono più tanto aderenti come quando me li sono infilati al mattino, tutto davanti pende e le natiche dietro vi hanno impresso la forma.
Guardo sott’occhi i miei ospiti e constato che mi stanno guardando, con le mani ancora nelle sacche e con tutti i vestiti addosso.
Al che, per stimolarli, dico loro
- Fate come se foste a casa vostra.
Girando in mutande per casa, cerco un paio di pantaloncini, una maglietta e degli infradito. Nel fare questo, li guardo distrattamente e vedo che hanno cominciato a togliersi gli indumenti, poggiandoli alla meglio dove capita, fino a che anche loro sono in mutande. È la seconda volta che vedo il corpo di Flavio quasi nudo e vedendolo vicino al padre, scopro delle affinità. È di un’armonia che incanta e di colpo nel confronto mi si apre la mente. Ho davanti il tempo che passa, da quattordici a quaranta, l’armonia che diventa solidità, pienezza e riflettendo mi rendo conto che Flavio è il primo quattordicenne che ho modo di ...
... guardare svestito e di vederne l’evoluzione, anche se non ancora in tutto, in Vittorio che ho già visto tante volte, anche senza mutande, dentro le docce al circolo.
Usciamo per andare a cena due quarantenni e un quattordicenne felice, che è contagioso, che ci salta intorno, passando da uno all’altro. Non posso non osservare che anche vestito, qualunque cosa si mette addosso, il suo fisico armonioso viene esaltato. Il suo pezzo forte, lo dico spassionatamente è il culetto. È fatto bene già per costituzione, nascendo da buoni lombi. Apro parentesi, anche il culo di Vittorio è ben fatto, io per esempio sono piuttosto piatto, chiuso parentesi.
A ristorante mangiamo con appetito e beviamo un buon vino della casa, senza contare i bicchieri. Il ristoratore, che è un amico, passa a fare una chiacchiera e sostituisce la caraffa semi vuota con una piena, anche Flavio ne ha bevuto.
Torniamo a casa più tosto allegri e lungo la strada faccio quel gesto da cui è cominciato tutto, rivolto a uno o all’altro e vengo subito imitato, sicuramente con malizia da Flavio, che non lo fa solo a me, e anche da Vittorio.
Gli ah, ah, ah, ah, sono un coro. Poi, con Flavio in mezzo a noi, che ci ha messo mani e braccia sui fianchi, noi sulle sue spalle, arriviamo a casa.
Qui, distribuisco oggetti e spazzi che prima non avevo fatto e cedo a padre e figlio il mio letto matrimoniale. Per me prendo il divano, ci stendo sopra un lenzuolo e, emettendo un ahhhhh di rilassamento, benessere e piacere, ...