1. Verità e fantasie di un quattordicenne - 4


    Data: 23/06/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: corsaro200, Fonte: Annunci69

    ... se viene, ad informare sua madre.
    
    - Ok, allora farò così
    
    Suona il telefono
    
    - Pronto
    
    - Ciao Flavio, come stai, dormito bene?
    
    - No Marco, ero agitato, ho provato anche a calmarmi
    
    - E come
    
    - Con quello che è successo e quello che ci siamo detti, prova a indovinare.
    
    - Parli per enigmi
    
    - Ma che enigmi, a quattordici anni che si fa. Marco mi sono fatto una sega.
    
    - Ed è servita a calmarti?
    
    - No.
    
    - Adesso ci provo io. Ti propongo di venire, insieme a Vittorio, che ha già detto sì, questo fine settimana nella mia casa al mare. Ci vieni? Premetto che non si parlerà di niente, voglio rilassarmi e stare in buona compagnia.
    
    - Ok, vieni tu o viene lui a prendermi.
    
    - Uno di noi due. Andiamo con una macchina sola, è sempre così difficile parcheggiare. Ah Flavio, niente bagaglio, il minimo indispensabile, le cose da mare ci sono.
    
    - Staremo tutto il tempo nudi?
    
    - Chi sa.
    
    - (entrambi) ah, ah, ah, ah.
    
    Comunicata la notizia a Vittorio, questi propone di andare con la sua macchina e fissammo l’ora di partenza.
    
    È venerdì pomeriggio, sono sul marciapiede davanti casa mia. Vittorio ferma la macchina davanti a me e salgo.
    
    - Marco (il tono è un po' indeciso, di chi vorrebbe aprire un discorso e non trova le parole, così lo blocco subito)
    
    - Vittorio, non dire niente, è venerdì, il tempo è bello, stiamo andando a prendere tuo figlio, per passare insieme il fine settimana al mare, liberi da tutto, non intrappoliamoci con pensieri che pesano. ...
    ... Vorrei avere anche io quattordici anni, lasciamoci contagiare da chi quattordici anni li ha veramente, almeno proviamoci.
    
    - Hai ragione, come sempre.
    
    - Fermati, non dire altro, mi sento quasi preso per il culo.
    
    - (entrambi) ah, ah, ah, ah.
    
    Lungo la strada per il mare ci fermiamo a prendere Flavio che sale dietro. Dopo un po' di chiacchiere e qualche convenevole, attacco il mio repertorio di canzoni che coinvolge anche loro due.
    
    Si crea subito una bell’atmosfera goliardica, si canta a squarcia gola. Flavio si è sporto tutto in avanti sul sedile e tiene la testa tra lo schienale dei due sedili anteriori, il soffio d’aria che gli esce dalla bocca nel cantare, mi solletica i capelli dietro al colo, lo sento come una dolce carezza e constato che anziché infastidirmi mi fa squagliare. Credo che parte di questo fiato arriva anche a Vittorio e mi piacerebbe sapere se è così e quale è la sua reazione. Guardo anche in mezzo alle gambe del guidatore, ma i pantaloni fanno troppe pieghe e non noto alcuna differenza. In risposta a questa mia intromissione, mi do del porco, del gran porco, e continuo a cantare. Intanto per non stancarsi della postura scomoda, Flavio ha poggiato le braccia sugli schienali anteriori, messo le mani sulle nostre spalle, e ogni tanto mi infila un dito nell’orecchio. Mi chiedo, tutte le volte che lo fa, se lo fa anche al padre.
    
    Quando arriviamo a casa è già ora di cena, decidiamo di non perdere tempo a fare cose che possono essere fatte dopo, ...