Cronache dalla città di Nefalia
Data: 31/05/2022,
Categorie:
Anale
Hardcore,
Sesso di Gruppo
Autore: Andy88xy, Fonte: xHamster
... Ricordo che quando l’avevo bendata il sole stava ancora tramontando.Antonella avvertì subito una sensazione di vuoto, un dettaglio incongruente. Si guardò intorno e il suo sguardo si fermò sul mio sguardo sorridente. Possibile, che dopo una notte di passione a tre, fossero soli loro due? E l’altro? Eppure era sicura che nessuno fosse uscito dalla stanza.
Guardò ancora negli occhi me, l’unico amore della sua vita.Le dissi che erano andati via.
La sensazione più lucida che conservava, dopo che tutte le penetrazioni erano finite, era di vuoto. Quando i suoi padroni si sfilavano da lei, dopo averla usata lasciandole il viso e le cosce lorde di sperma, lei sperava, per quanto sfinita dai loro assalti, che altri volessero subito servirsi della sua fica, del suo culo, della sua bocca, dell’intero suo corpo. Perché lei, anche dopo aver preso dentro di sé i cazzi di tre o anche più uomini, non aspettava che di essere ancora voluta, di essere di nuovo piegata.
La schiava aveva capito da tempo quale era il vero piacere, e la parola “libertà” che altri adoravano, per lei era senza senso, un’astrazione, una questione per persone frustrate, in lotta con la propria natura e capaci di chiamare questa lotta “libertà”. E, da tempo, per mio volere e per l’amore che le portavo, il destino di Antonella era quello di essere a disposizione di chiunque volessi, la mia schiava personale, per ogni esigenza.
Una volta la costrinsi, ovviamente gratuitamente, a fare la lap dance in un noto ...
... locale di Milano insieme ad altre bellissime ragazze. Lei fu costretta ad obbedire e quell’esperienza le servì molto a capire quanto in realtà valesse poco.
Antonella come le altre ragazze si mostrava sul bancone strusciandosi contro il palo ancora caldo della ragazza che aveva fatto altrettanto prima di lei. Sentiva su di sé gli occhi di quegli uomini, occhi che passavano da una all’altra in cerca di sé stessi, in cerca del proprio piacere. Una volta era riuscita a venire strusciandosi contro il palo, mentre un cliente la fissava. Era nuovo del giro ma non c’erano bisogno di presentazioni con lei, perché la schiava sapeva riconoscere i dettagli. Quell'uomo era vecchio e ciccione, uno schifo che aveva tanto potere, in denaro o politica non fa differenza, ma tanto potere che non gliene fregava proprio un cazzo del resto. Da uno così si sarebbe fatta fare qualunque cosa. Quell'uomo, che poteva avere chiunque, se ne era rimasto proprio lì, a guardarla mentre lei strusciava le tette e la fica contro il palo di ferro lucente che scendeva dal soffitto. Pensava di succhiarglielo mentre gli mostrava la lingua, di farsi chiavare mentre spingeva il culo in avanti fino a schiacciarsi il grilletto sul palo. Più tardi avrebbe pagato profumatamente per averla e questo pensiero l'aveva fatta venire. Ma a lei importava poco dei soldi.
Essere scelta, l’essere scelta. Quando i clienti passavano da una all’altra tastando seni e culi come al supermercato. Quando poi tra dieci schiave esposte ...