1. Cronache dalla città di Nefalia


    Data: 31/05/2022, Categorie: Anale Hardcore, Sesso di Gruppo Autore: Andy88xy, Fonte: xHamster

    ... voltai il viso a destra per sfuggire il contatto, ma lui con quelle mani che parevano delle pale di legno massiccio, mi prese il viso e me lo girò spingendo la sua cappella viola contro la mia bocca. La ingoiai e mi fermai, lui spinse il grosso e lungo dardo nella mia cavità orale, iniziò a scoparmi in bocca, con movimenti lenti ma decisi. Smisi in quel momento di essere solo un oggetto di piacere per lui e volli partecipare attivamente. Lo impugnai alla base e iniziai a segarlo e spompinarlo a fondo……….
    
    “Aaahhhh, ti piace eh puttanella!!???”
    
    “Mmmmmmm”
    
    “Questo è un vero cazzo cognatina bella!! Ingoiamelo tutto, daiiii, che ti sborro in bocca troia che non sei altro!!!!
    
    Mi teneva la testa da dietro la nuca e io ingoiavo il suo cilindro di carne dura, lasciandolo penetrare fino in gola.
    
    La mia mano sinistra lavorava fra le mie cosce aperte. Avevo spostato le mutandine e mi ero infilate due dita dentro. Stantuffavo nella mia figa e spompinavo il suo cazzo con lo stesso ritmo. Lui ad un certo punto…..
    
    “Aspetta, non voglio sborrare, voglio scoparti maialona!!!
    
    Mi aiutò ad alzarmi e mi fece mettere a pecorina, sentii il suo glande contro la mia figa e lo accolsi in me provando un enorme e intenso piacere. Non durò molto la sua scopata, ma fu sufficiente a farmi godere come mai avevo goduto in vita mia. Senza preliminari, ma fu un orgasmo mai provato nella mia vita. Il suo cazzo enorme mi toccava dentro, in punti che mai Luca aveva raggiunto con il suo piccolo ...
    ... cazzo. Il punto “G” forse era quello sul quale sfregava in quel momento, il grosso fungo della sua cappella. L’acme del mio piacere anticipò di pochi secondi la sua possente sborrata, mi inondò la figa, sentii il cic ciac del suo cazzo che entrava e usciva dalla mia vagina. Poi lo sprofondò in me quasi a voler far entrare le grosse palle, lo sentii ancora contrarsi e gli ultimi densi schizzi frustarmi le pareti della figa. Quando lo tolse, sembrò che avesse sturato una bottiglia di vino, ci fu un “plop” e mi voltai mettendomi, a mo di tappo, una mano sulla patata. Con la carta igienica, raccolsi lo sperma che mi colava giù lungo le cosce, poi riconoscente, mi sedetti sull’asse e gli ingoiai il pene mezzo duro, lo leccai avidamente con la lingua e lo munsi fino a raccogliere le ultima gocce che fuoriuscivano dal meato. Con la provvidenziale carta igienica formai una specie di pannolino e lo sistemai alla bene meglio sulle mutandine, le sollevai e chiusi cosi la colata lavica che continuava a venir fuori dalla mia figa bollente.
    
    Lui, si risistemò rapidamente e uscì dal cesso e dopo pochi minuti anche io raggiunsi la compagnia. Guardai l’ora e mi accorsi che erano passati appena cinque minuti dal momento che ero andata in bagno fino al rientro mio e di mio cognato. Cinque minuti di intenso, violento, acuto e rabbioso piacere!! Mio marito mi osservava attentamente, io gli sorrisi cercando di mascherare il mio evidente disagio. Sentivo le vampate di calore sul mio viso bollente, ...
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