Francesca- primi due racconti riveduti e corretti
Data: 29/05/2022,
Categorie:
Racconti Erotici,
Etero
Lesbo
Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu
Così inizia la mia avventura (pub 1) Con Forica scopavano due o tre volte alla settimana a casa sua e dopo due mesi si son ritrovati a non dover lavorare più insieme nello stesso istituto. Il lavoro da ricercatore di Angelo era finito ed era andato ad insegnare in un liceo scientifico in provincia. Le classi erano miste e la maggior parte erano femmine, bellissime ed anche provocanti. Una di loro l’ha colpito in particolare ed anche lei si è accorta delle sue attenzioni. I suoi vestiti erano sempre molto leggeri anche se fuori era freddo, i suoi modi erano garbati, la pelle bianca e gli occhi grigi. Le gambe belle e magre, come solitamente sono quelle delle ragazze giovani che tengono al loro aspetto fisico, erano protette con delle calze color neutro o bianche. I capelli li teneva corti ed avevano un colore castano molto chiaro. Il ventre piatto era evidenziato dalle ossa del bacino che reggevano la gonna. Angelo non l’aveva mai vista in pantaloni. Il suo nome è Francesca. La prima volta che lui è entrato in aula l’ha notata subito. Aveva un portamento ed un modo di proporsi originale che si notava nel gruppo della scuola. Le sue amiche di classe erano Maria e Antonella. Anche loro due belle fighette giovani ma già con maschio che le esplorava. Un giorno lei gli ha chiesto delle spiegazioni sulla materia che insegnava ed ha espresso la volontà di andare via dal paese perché lo riteneva socialmente molto chiuso, con regole ferree che non voleva accettare. Ha detto anche, che ...
... aveva un ragazzo ma non sapeva come fare a vederlo perché lei molto giovane ed era ‘sconveniente’ che stessero insieme. Durante quelle poche parole, Francesca gli ha toccato la mano destra ed lui ha avuto una scossa. L’ha guardata in volto e l’ha vista imbarazzata. “Vuoi vedere che questa fighetta è senza maschio?” si disse Angelo. “Io stasera devo restare in paese per una riunione a scuola. Ti va se ci vediamo più tardi?” “Sì, dopo le 6.30 di sera, ma non al bar. Fatti trovare di fianco alla scuola. Al bar ci sono Maria e Antonietta e, anche se mi fido di loro, non voglio che mi vedano con te” “Ok. Farò come tu vuoi” All’ora stabilita lui si è fatto trovare e lei è apparsa da chissà dove ed in un attimo ha aperto la porta dell’auto e si è seduta. La luce naturale era ormai finita ed il buio era arrivato. Era arrivata puntuale, vestita con un cappotto nero che scendeva sotto le ginocchia, le scarpe avevano il mezzo tacco e le gambe erano inguainate con calze nere, i capelli sciolti davano l’idea di una ragazza anonima senza particolari segni che attirassero l’attenzione. “Vai fuori del paese. Io mi inchino per non essere vista. Avvertimi quando siamo lontani” Si è risollevata quando anche l’ultima casa era lontana. “Perché ti sei comportata così? Di che cosa hai paura?” “Qui in paese tutti spettegolano su tutto, comprese le mie amiche più care. Loro hanno il loro maschio e per stare insieme ci troviamo al bar Centrale. Noi amiche facciamo barriera verso le altre persone. Nel ...